MAR MORTIS. LUOGHI DI UNA MIGRAZIONE CLANDESTINA, 2014

MAR MORTIS. LUOGHI DI UNA MIGRAZIONE CLANDESTINA, 2014

Mar Mortis è un progetto che nasce dall’esigenza di raccontare il dramma delle
migrazioni clandestine nel Mediterraneo. Il racconto di una rotta che dalle coste
tunisine approda a quelle siciliane. Tre scatti. Sono lo sguardo di un migrante nei
tre momenti della sua migrazione: la partenza, il percorso e l’arrivo. L’artista ha deciso
di rendere omaggio a questa umanità con un pellegrinaggio, che ripercorre
le tappe di quel viaggio. È andato in Tunisia, a Kelibia, per poi prendere un’imbarcazione
e attraversare il canale di Sicilia e raggiungere Mazara del Vallo. Mar Mortis
è un lavoro che parla di ‘confini’ entro cui si esprimono vita, sogni, possibilità.
E quindi anche ‘la possibilità di tutte le impossibilità’, la morte. Questo progetto
racconta il desiderio – ma anche la necessità – di una vita migliore, di libertà che
tante persone, oggi più che mai, cercano ogni giorno. Kelibia e Mazzara sono i
confini entro cui si concretizza la volontà di autodeterminazione, di un’esistenza
dignitosa e di una vita libera da miseria e guerra. Il lavoro dà sostanza allo spazio
bidimensionale, rendendolo luogo culturale e sociale, evento storico. La geografia
percettiva è un’analogia con quella politica e morfologica del Mediterraneo. L’orizzonte
comune delle tre immagini è il destino comune che tocca tutto il Mediterraneo,
nessuno escluso. Dentro quest’orizzonte condiviso, confinato tra nord Africa
e Sicilia, si manifesta il conflitto eterno dell’umanità e del mondo: il desiderio di
libertà e vita in opposizione all’annegamento e la morte.

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