"Il Soffio"
Alla retorica dei sensi, si svelano gli aspetti più celati dell’essere.
Il bianco penetra nella trama della tela, denso e frastagliato, secco e fluido nei suoi movimenti; in un’alternanza di pieni e di vuoti, nella frenesia di linee divergenti si scorge una presenza: immobile nella staticità materiale, l’uomo si eleva puro nel suo spirito. Un flusso ascetico di energie si intersecano, agiscono insieme per un fluire, è lo spirito che lentamente si espande ed esplode, liberandosi in uno spazio che si fa sconfinato.
La ragione umana persa nei meandri dell’esistenza, dimentica di custodire in sé una luce, l’unica e sola matrice che può ricondurre ai sensi di un emozione, che è la vita.
Non visibile nella sua immediatezza. Le molecole si scontrano in forme di energia.
Ancora più difficile, è stato poter far trasparire un essere puro.
Bianco su bianco non è facilmente sensorio; ma la ragione si perde nei meandri delle complicanze, quando ci scordiamo che per poter vedere al buio, basta accendere una piccola luce.
Un flusso ascetico di energie che si intersecano, agiscono insieme per un fluire….
Arrestato da un riquadro. Non è un limite ma conferma solo una presenza.
Un’ ebrezza fresca si eleva, è lo spirito che si disperde in quest’arte, unica e sola matrice che può ricondurre ai sensi di un’emozione.
In una alternanza di pieni e di vuoti, l’immagine si fa viva; la luce esterna, i fari, permettono di rendere tangibile all’occhio, ciò che senza, potrebbe sfuggire.
Commenti 5
Pone il suo occhio su ciò che la quotidianità può smantellare.
Rispondo ad Antonio Mercadante, perdona il ritardo! Ognuno di noi è bambino; c'è chi cerca di presarvare l'ingenuità e chi la sotterra per farsi chiamare uomo
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