L’autore, nel sottolineare come spesso sia assente la capacità di destrutturare la visione complessiva delle cose, intende far notare come la scomposizione tridimensionale delle immagini non cambia la percezione dell’insieme. Movimento come susseguirsi di azioni, dove le figure scorrono, le distanze si avvicinano, gli oggetti si muovono, le forme si sovrappongono, senza cambiare il loro significato. Elementi di un andamento perpetuo, nel grande mare della vita, che hanno tutti, sempre e comunque, una durata temporale, come il tramonto che rappresenta il preludio che conduce alla fine della luce.
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celeste,
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