L'opera vuole esprimere la destrutturazione di una figura fisica in un concetto astratto. Le riconoscibili linee portanti che definiscono una gamba, perdono gradualmente la loro struttura ed esaltano la suggestiva ipotesi che la sostanza materica stessa dell'arto sia frutto di un sogno, dove sognatore e il sogno medesimo si dissolvono in un vago pensiero. Nata per esprimere la volatilità delle forme, l'opera diviene centro di un movimento espressivo unico rappresentato da una onirica duplicazione delle forme stesse. Il movimento espresso dalla duplicazione suggerisce, infine, delle suggestive ipotesi di moto del corpo umano, di cui viene colto il senso della sua scattante motilità.
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celeste,
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