Ex-stasis_02
Installazione presso Centro Polivalente San Carlo, Lajatico (PI) per ArtInsolite 2017.
Direttore artistico Alberto Bartalini, curatore Carlo Alberto Arzelà.
Elaborazione grafica e stampa digitale su gesso sabbiato. Base in forex. Interventi di pittura, foglia oro e collage.
“Di stupefacente fascino è l’installazione di Elisabetta Cardella nel Centro Polivalente San Carlo. Un intervento che affronta il tema dell’estasi come assoluta sintesi di piacere, corporalità, dolore, sacralità. Lo spazio dell’oratorio magnificamente si articola intorno a tre opere di rara intensità espressiva, e a una serie di sculture che, per mezzo di efficaci artifici tecnici, levitano dal pavimento. Il progetto trae origine dall’elaborazione di due capolavori del Seicento italiano: l’Estasi di Santa Teresa e l’Estasi della Beata Ludovica Albertoni di Bernini. Le due opere entrano in simbiosi e si fondono generando una nuova immagine avvolta in un insieme scenografico di rara immediatezza. Ma, come sapientemente afferma l’artista, l’operazione riprende l’iconografia tradizionale dell’estasi mistica, cercando la sacralizzazione del piacere. Un piacere terreno, viscerale, istintivo, legato alla natura umana e alla carnalità"
Testo critico di Ilario Luperini
Direttore artistico Alberto Bartalini, curatore Carlo Alberto Arzelà.
Elaborazione grafica e stampa digitale su gesso sabbiato. Base in forex. Interventi di pittura, foglia oro e collage.
“Di stupefacente fascino è l’installazione di Elisabetta Cardella nel Centro Polivalente San Carlo. Un intervento che affronta il tema dell’estasi come assoluta sintesi di piacere, corporalità, dolore, sacralità. Lo spazio dell’oratorio magnificamente si articola intorno a tre opere di rara intensità espressiva, e a una serie di sculture che, per mezzo di efficaci artifici tecnici, levitano dal pavimento. Il progetto trae origine dall’elaborazione di due capolavori del Seicento italiano: l’Estasi di Santa Teresa e l’Estasi della Beata Ludovica Albertoni di Bernini. Le due opere entrano in simbiosi e si fondono generando una nuova immagine avvolta in un insieme scenografico di rara immediatezza. Ma, come sapientemente afferma l’artista, l’operazione riprende l’iconografia tradizionale dell’estasi mistica, cercando la sacralizzazione del piacere. Un piacere terreno, viscerale, istintivo, legato alla natura umana e alla carnalità"
Testo critico di Ilario Luperini
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