Il Libro di Luce
Il Libro di Luce, 2017
Tecnica mista e collage composto da pagine di antichi testi su carta,
cm 90 x 90
L’opera presentata (composta da frammenti di pagine di vecchi libri) si concentra sulla cancellazione del testo scritto che porta all’annullamento dell’oggetto- libro.
In questo processo in divenire la parola diventa segno che perdura solo come traccia di luce.
La ripetizione del gesto che annulla la scrittura mette in atto un discorso infinito dove sopravvivono solo i tratti essenziali e del libro rimane solo l’intima essenza: la luce
L’opera prende spunto da un particolare evento accaduto recentemente a Napoli, dopo 600 anni di oblio al Maschio Angioino si è riaperto il "Libro di Luce" voluto da Alfonso d'Aragona. Nel solstizio d’estate infatti, la luce entra dal finestrone più grande nella Sala dei Baroni di Castel Nuovo ed il raggio solare compie sulla parete opposta un arco di cerchio: man mano la luce si trasforma in quella che sembra essere la sagoma di un libro aperto, un’immagine che ritorna più volte nel castello. Partendo da questo fenomeno gli studiosi di simbologia Salvatore Forte, Francesco Afro De Falco e Annalisa Direttore, hanno notato che la misteriosa immagine di un libro aperto colpito dai raggi del sole compare nel portale d’ingresso del castello, nella Sala del trono e negli stessi dipinti raffiguranti Alfonso.
Spiega Forte: “Esotericamente il libro aperto può rappresentare la conoscenza rivelata, non può essere un caso, quindi, il fenomeno del sole nell’ antica sala del trono”.
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