Stimmungen
Tra i vari significati di Stimmung sembra essere più pertinente quello indicato da Heidegger in Essere e Tempo: “tonalità emotiva”, “modo esistenziale fondamentale” attraverso il quale il Dasein, l’Esserci (l’essere-nel-mondo dell’uomo) si apre a se stesso.
La Stimmung come situazione emotiva originaria è fonte di stupore, ma è pure angoscia, malessere: l’essere-nel-mondo è anche un sentirsi gettati-nel-mondo, nell’impossibilità di trovare in se stessi il proprio fondamento. Abbandonato nella Stimmung dell’apertura originaria al mondo, l’uomo di questo abbandono deve fare il suo mondo attraverso la voce e il linguaggio.
“Stimmungen”, o della problematicità strutturale dell’esserci nel progetto artistico-concettuale di MAR 14.
In queste tele scorre un continuo interrogarsi, una sorta di voce o dialogo interiore che si manifesta come un flusso ininterrotto di domande alla ricerca di un senso, di risposte che, in quanto non definitive, diventano urgenza di nuove domande. Il dialogo inizia nella tensione tra titolo dell’opera – che evoca in chi guarda costellazioni di significato ed emozioni personali extratestuali – e il testo visivo che si svolge nelle modalità d’uso del pigmento, nella particolare organizzazione dello spazio; nell’uso quasi metaforico del colore. Dalle stese ampie del tragico nero (Schwermut) e del giallo in Sintesi passiva (impressioni percettive sedimentate che affondano nel mondo della vita), alle esili isolate e malinconiche fenditure del blu in Tomorrow, Blueness. Sono presenti irregolarità e rugosità - come asperità di una ricerca sofferta - nella testura, animata talvolta da una consistenza morbida, flessibile in un’atmosfera prevalentemente nubilosa cui si contrappongono timidi bagliori (di speranza?). Le forme sono appena accennate e come graffiate, offese da improvvisi sussulti di vitalismo in Elaborazione, Sintesi passiva, Wounds; oppure sono geometriche, simboliche, come in Moments of being, un’interpretazione quasi parodica del labirinto; e comunque sono travalicate dall’irrompere di un flusso vitale (The Aftermath). Come per esprimere la crisi, l’impotenza del pensiero, verticalità e orizzontalità si scontrano in Appercezione in cui la verticalità è drammaticamente interrotta e come schiacciata dalla piattezza dell’orizzonte esistenziale. Alcune di queste tele ricordano lo ”splendore triste” del sole al crepuscolo, di Baudelaire, in cui lo “spleen” e la “souffrance” dominanti si fondono con la “doppia visione” dell’immaginario metafisico. Ma nella soglia mitica e primordiale della Stimmung e dell’abbandono, la pittura riesce a farsi strumento e voce di piccole, effimere ma consolanti epifanie di senso.
Antonio Lagrasta
Commenti 6
and best wishes for your artistic project!!
Con tutta la mia ammirazione, EvO
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