Primo di una nuova serie in realizzazione sull'illusione delle frontiere racconta l'eterotopia e eterocronia in seno alle culture e alla storia. Il passaggio da una frontiera, da una lingua, da un'epoca a un'altra, si ritrova nel fluire dei passi, dei corpi, delle movenze e della sensualità senza tempo di donne marocchine che bevono il té, nel ritmo del flamenco, dei segni dell'arte ebraica del maghreb del 16esimo secolo, nell'impercettibile territorio terrestre che ci sostiene.
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celeste,
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