ruined satellite
FULL DIGITAL
L'opera presentata è un'immagine/spazio virtuale in un file html, quindi con la stessa accessibilità delle comuni pagine web. Cliccando sul link, si apre una finestra vera e propria attraverso la quale è possibile muoversi, ruotare attorno all'oggetto e (usando un touch screen o, più lentamente, con la rotellina centrale del mouse) zoomare ed entrarci dentro.
L'opera ha nelle sue potenzialità la molteplicità, il fruitore volendo può leggerla semplicemente come immagine e lasciarla così o cambiarne l'angolazione e può scegliere la versione che preferisce, salvando la nuova versione con uno stamp. Ma può anche leggerla come esperienza diretta, girandoci intorno, stabilendo diversi livelli di vicinanza, di immersione, può esplorarla scoprendo un mondo infinito che da molti lati nessuno, neppure l'autore, ha mai visto.
L'opera è stata realizzata forzando il software che genera le immagini. In queste opere l'elemento della casualità assume un valore fondamentale. La casualità infatti mette in evidenza più di ogni altro intervento, l'estetica di questo strumento: potenzialità sconosciute, novità, potenza, semplicità, impersonalità, inequivocità.
SUPPORTO - Cosa facciamo nel tempo libero a casa? Cosa facciamo (o almeno la maggior parte delle persone) al lavoro? Cosa ci portiamo sempre dietro e osserviamo e consultiamo continuamente?
La risposta a queste tre domande è unica: stiamo davanti ad uno schermo.
Oggi lo schermo è già lo strumento principe della comunicazione, per non dire di tutta la nostra vita.
La maggior parte delle informazioni ci arriva da lì e anche l'Arte già passa e passerà di lì.
L'idea di stampare un'opera digitale è di per sè un ragionamento erroneo 1) perchè considera l'immagine digitale come un surrogato dell'immagine fisica, 2) perchè non rispetta il formato nativo dell'opera che utilizza i colori luce e non il pigmento e quindi la stampa va considerata una copia totalmente non corrispondente all'originale, 3) perchè il cartaceo è uno strumento molto limitato rispetto alle potenzialità del digitale, 4) per finire un'immagine cartacea è ormai molto più difficile da reperire e utilizzare.
DIMENSIONE - L'opera digitale che sfrutta appieno le potenzialità dello strumento è multidimensionale da tutti i punti di vista.
A) Lo è dal punto delle dimensioni in senso stretto in quanto non ha una misura specifica, nè in cm nè in pixel. I vettori sono svincolati dalle misure e le nuove tecnologie permettono all'immagine di adattarsi sempre al supporto.
L'immagine non risente del fatto che si utilizzi un piccolo smartphone o uno schermo da 100 pollici.
B) E' ancora più importante il fatto che possa essere multidimensionale anche nel rapporto tra le 2 e le 3 dimensioni. Un'opera digitale piena è sempre a due dimensioni, perchè è su uno schermo quindi su una superficie piatta, ma può essere contemporaneamente anche a tre dimensioni, perchè può generare uno spazio virtuale in cui si può navigare e muoversi come in uno spazio profondo.
C) L'ultima multidimensionalità del digitale è quella temporale. Le opere che prevedono un tempo (musica, video, performances...) normalmente utilizzano il tempo in modo tradizionale, stabilendo un percorso obbligato, ma il digitale può organizzare il tempo in modo che possa essere totalmente gestito dal fruitore, come indicato nel punto successivo.
INTERAZIONE
Un quadro è un quadro, c'è un punto ideale da cui vederlo e spostandosi non si hanno vantaggi.
Una scultura o installazione è fruibile girandoci intorno, talvolta anche dentro ma entro i limiti concessi dallo spazio fisico, per esempio sarebbe davvero un bel problema tentare di vedere un'opera dall'alto, o da molto lontano o da vicinissimo.
Un filmato o una musica sono assolutamente statici, bisogna sedersi ed aspettare in silenzio che finisca, spesso non ci si può neppure alzare per non dare fastidio agli altri.
L'opera digitale piena invece, grazie alla sua multidimensionalità e interazione, è completamente gestibile dal fruitore, che non ha vincoli di spazio e di tempo, può apprezzarla, esplorarla e cambiarla come, quando e dove
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