L'uomo sottostante
Poi vi è questa metà oscura che emerge come un’ombra, quasi minacciosa, appena visibile a lato del volto bianco di cui si intravedono soltanto alcuni tratti; io la definisco una scultura viva in quanto l’estrema opacità del nero dell’opera produce diversi effetti ottici, essa muta in base alla distanza dalla quale la si osserva, e soprattutto dalla luce. Da una certa distanza si annulla completamente la tridimensionalità e si percepisce il semplice sfondo nero, mentre facendo scorrere una luce sull’opera, il volto appare dall’ombra per riscomparire appena la luce si scosta. Dunque quella metà esiste, è presente in tutta la sua forme e sostanza, eppure “appare” invisibile. Il lato oscuro di ognuno di noi, esiste, sebbene si celi accuratamente.
Tecnica: Scultura di un volto umano plasmato in argilla e smaltato; poi fissato ad un pannello in legno e quindi letteralmente annegato in un magma semiliquido di stucco e altri elementi. Una volta indurito vado a scalpellare il materiale solidificatosi fino a ritrovare parte di quel volto perso sotto lo strato scuro. Dono chimicamente un elevatissimo grado di opacità al fine di creare nell'osservatore uno straniante effetto ottico che fa scomparire alla vista la metà oscura del viso, e sopratutto fa perdere la sua tridimensionalità dando l’effetto di una superficie bidimensionale.
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