Mole Adriana - Roma

Mole Adriana - Roma

Stampa, Paesaggio, Architettura, Viaggi, Digitale, 00x00cm
Da sempre pittori ed artisti di ogni epoca e di qualsivoglia forma espressiva si sono esercitati innanzi agli scorci monumentali delle città d’arte, tra questi, le varie vedute di Castel Sant’Angelo in Roma vantano l’ispirazione di decine di migliaia di tele pittoriche e di milioni di scatti fotografici.
Le arti visive, dove le tele, le sculture e gli obiettivi della macchina fotografica devono competere con l’esperienza oculare dell’osservatore, difficilmente possono pretendere di elevare ad arte cio’ che Arte, e della massima espressione umana, già e’.
L’opera che ci presenta qui Bonaventura, veduta stretta della Mole Adriana con porzione centrale del ponte Vittorio Emanuele II, trova una soluzione molto interessante e coinvolgente.
Con l’uso dei colori e dei contrasti la magnificenza monumentale del castello e del ponte si trasfigura, stravolge se stessa; la forza della Mole Adriana, che dai tempi dell’imperatore Antonino Pio è qualificata dalla immobile eternità della costruzione, dal sua vigilare perpetuo sulle cose umane e fatue che nei secoli hanno attraversato Roma Eterna senza scalfirla, sembra ora ribellarsi, acquisire movimento.
Alla fine del quindicesimo secolo una tempesta di fulmini colpì l’angelo che si ergeva sulla cima del Castello, provocando la deflagrazione di una polveriera, l’Angelo di Peter Anton von Verschaffelt che troneggia oggi sul Castello, nell’opera del Bonaventura, con la sua immagine scura in un’esplosione di giallo ci conferisce l’impressione di rivivere il dramma del suo predecessore.
Ma come in altre opere di questo artista contemporaneo, oltre al peculiare uso cromatico, e nella tecnica dei segni sovrapposti al riconoscibile che genera tra lo spettatore e l’opera un contatto intimo, un legame necessario. I margini superiore ed inferiore di un bianco scuro, sulla destra forse il ricordo del riflesso di una vetrata, segni che colano sull’opera, accennano a squarciarla, iniziano ad accartocciarla.
Inizialmente l’esperienza ci porta a riconoscere l’ambiente dell’opera, un’accettazione che ben presto confligge con il tormento generato dal nostro inconscio dai segni indecifrabili e destabilizzanti inseriti nella stessa; le pulsioni più forti prendono vita all’ombra della Mole, come quell’alba nel terzo atto dell’opera del Puccini, quando il cavaliere Mario, vinto dalle emozioni, non riesce a scrivere qualche riga d’amore per la sua Tosca. (a cura di LISANDRO).
http://www.quadri-moderni-arte21.it/quadri-paesaggi.html

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Commenti 1

Arte21
7 anni fa
Arte21 Artista
Puoi trovare qui
http://www.arte21.it/quadri/di-paesaggi.html
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