Mare nostrum
Innumerevoli flussi di gente proveniente dalle zone di guerra e disperazione sognano una vita diversa e accettabile, cercando di raggiungere un’Europa sempre più reticente e inospitale. Numeri enormi di persone affrontano disagiati e costosi viaggi che diventano luoghi di morte collettiva, nell’indifferenza della notizia che si ripete e non lascia spazio allo sdegno ed alla ribellione. Morti di massa che ricordano le esecuzioni degli ebrei inferte dai nazisti o gli omicidi collettivi in mare dei desaparecidos compiute dal regime argentino.
Le acque del Mediterraneo, Mare Nostrum, inghiottono incessantemente uomini, donne e bambini, senza volto, senza nome, senza speranza.
Le dieci foto (montate singolarmente su forex e carta fotografica opaca, 20 x 26 cm sono disposte in sequenza orizzontale a 5 cm l’una dall’altra ) appartengono ad una serie di novanta (serie aperta) e vogliono esprimere la necessità di memoria e testimonianza. La serialità rimanda alla disposizione dei corpi senza vita coperti da teli dopo il loro recupero in mare.
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