Macchina per lanciare gli aeroplanini e asciugare la lattuga mentre si beve il the.
Materiale necessario per l'alimentazione ed il funzionamento:
Un panettone artigianale da 1,8 kg, confezionato in scatola regalo.
280 aeroplanini di carta senza alettoni.
1 ceppo di lattuga lavato.
Tre limoni.
1 bustina di the.
Latte e zucchero a piacer.
1 mela.
1 lampadina per flash.
1 vestito rosso.
Funzionamento:
Il panettone “A” , collegato al nastro “B”, siccome è notoriamente pesante da digerire, scendendo aziona il perno “C” collegato alla ruota “D” che contiene l'alloggiamento per la lattuga da asciugare “E”. La velocità è regolata a 33 giri dall'apposito disco “F”. Il perno “C” è a sua volta collegato da un nastro alla puleggia “G” che trasmette il moto al nastro “H” dotato di ganci per il lancio degli aeroplanini lungo la rampa “I”. Il the si può correggere con il limone “L” o con latte e zucchero (“M” e “O”). Per chi volesse un ricordo da condividere sui social è in dotazione la macchina fotografica “P” con relativo flash monouso. La pompa “Q” serve per raffreddare il the se è troppo caldo, eventualmente masticando un cewingum “R” (n.b. Per cavare una gomma dotarsi di una moneta da 10 cent). I punti colorati “S” sono stati inseriti come controllo Hardware. Nel caso la macchina girasse a velocità troppo elevata questi conferiscono al disco posteriore uno sgradevole colore “caco”. Nel caso, aprire la confezione del panettone e mangiarne una fetta. Per il funzionamento nell'area UE , in ottemperanza alle normative sulla sicurezza, invece della cassetta di medicazione si è inserita una mela “T”, da cambiare tutti i giorni. Nel resto del mondo si possono indossare gli occhiali con cannuccia “U”. I 280 aeroplanini di carta necessari vanno stipati nel contenitore “V”. Ogni macchina è dotata di manuale d'uso e manutenzione che sta dentro il cassetto del tavolino “Z”.
Ringraziamenti e note della produzione della foto pubblicitaria:
Si ringrazia:
Hilary, che pur essendo appena uscita da un altro set in cui impersonava una suora, sembra non abbia avuto nessuna difficoltà nel cambio di ruolo.
Sua mamma che le ha prestato il vestito.
La lavanderia perché figurati se non si macchiava col the....
Il mio amico Mario di Passione Foto che ha trovato la lampadina per il flash.
L'attrezzista di scena per essersi licenziato senza promuovere azione coi sindacati
I sindacati che l'hanno saputo ma han fatto finta di niente.
La comunità cinese di Milano.
Bruno Munari (Milano, 1907 – 1998) , le cui macchine inutili producevano movimento e colore, da guardare come le nubi, usciti dai luoghi delle macchine utili. La mia macchina inutile è questa fotografia, che spero metteranno su quel grande tabellone fuori dal Monumentale, così magari la vedi e ci ridiamo su.
Mia mamma, perché mi sembrava brutto ringraziare solo quella di Hilary, anche se ha fatto un lavoro migliore...
Nota della produzione della foto.
Causa leggero diverbio tra assistente di scena e fotografo, innervositosi quest'ultimo ha inavvertitamente schiacciato il tasto SI nel menù della fotocamera “ Ma sei proprio sicuro che la vuoi in bianco e nero?”. Siccome il cliente la voleva a tutti i costi a colori, va a sapere il perchè, l'abbiamo mandata a colorare in un laboratorio di via Paolo Sarpi a Milano. Costava poco. L'originale colorato ci è stato inviato insieme ad un biscotto della fortuna contenente il messaggio che pubblichiamo interamente:
“Non contenele olio di palma.
Signole, noi collollato sua foto, spedisco io pellché capo, unico giapponese, stlano, ieli fatto harakiri . Solo due piccolo ploblema io cledo. Siccome nolstro specialista lui colola solo limoni andato a studiale Blela, adesso dice che lui glande altista e che è suo peliodo losa. Invece vostlo fondo dietlo fotoglafia, siccome venuto altlo Signore che voleva quadlo falso da mettele nuovo museo, cledo essere esposto Luvre a Dubai... Scusa tanto, fai metà soldi e io non fale fattula. “
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