Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode. La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Non ero neppure della stessa natura dell'uomo
“Uno spettro si aggira per l’umanità: lo spettro della paura. La morte ci guarda dritto negli occhi. Il pericolo è in agguato in ogni ambito della nostra vita. A volte una persona inquietante o un oggetto minaccioso sono riconoscibili: le fiamme che divorano il soffitto, la bomba all'idrogeno, il terrorista.”
Forse per quella corta distanza e quella prossimità sentita, fatto sta che gli attentati di Parigi e successivamente di Bruxelles hanno certamente destato un’eco profonda e lasciato una traccia ben più marcata nella nostra società.
Una nuova architettura, quella della paura (del terrorismo), ha iniziato a modificare in maniera latente i nostri comportamenti. Una vita pubblica più blindata e una paura indistinta dell'altro, del diverso da noi. Fosse solo per credo religioso. E il terrore dell’invisibile e imprevedibile, di qualcosa che si inserisce in modo subdolo per creare una reazione a catena, una reazione che si espande a macchia d’olio. Cresce e si diffonde, proprio come la ruggine. E corrode.
La paura ormai ci è entrata dentro e non ce ne accorgiamo nemmeno, nel mentre, minacce indefinite - come una matassa confusa - rischiano di paralizzarci e impedirci di vivere. E la nostra libertà intanto vive, mutilata, di allarmata diffidenza, di limiti, di barriere o pseduo tali, di mura vecchie tanto quanto la nostra storia e cultura.
Le immagini sono state scattate a Roma dopo gli attacchi di Parigi e Bruxelles.
Qui l'intero progetto:
http://www.emanuelalaurenti.com/gallery/non-ero-neppure-della-stessa-natura-dell-uomo.php
Commenti 2
Complimenti epr il tuo progetto!
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