Core
La Marina di Genova Sestri Ponente
Per capire il perchè abbia postato questa mia foto, scattata nel porticciolo della mia città, devo spiegare che io amo le grigie giornate autunnali, con pioggerella e vento freddo, proprio come nel giorno che ho scattato questa foto. Questa cover della canzone "Living For The City" di steve wonder vuole essere un omaggio alla mia città, alle sue caratteristiche, e soprattutto alla sua collocazione politica, che io condivido. Vivendo una città (Steve Wonder, 1973, Paolo Pellegrino, 2016) Son nato qui, in questa città strana che Patria è, di tutte le anarchie Rifiuto io, l'allineamento trino che imponi a noi, nella tua azienda infame. In Lombardia, tutti obbedienti sono cartello io, timbrato stamattina il capo è lui, e tutti l'ossequiamo funzionalità, da voi questo vogliamo. Ma noi pensiamo qui, mugugnamo e, ideologia, dal centro prese il via! Nell'anno 1, noi proprio non sian stati alle teorie, dell'obbedienza cieca. Gia preparato, avevano le bare la punizione, dei fatti sessantini. Ma un incidente fu, non lo so. La testa si spaccò! Per terra stà! Sopra lui passerà! Genova, Genova, Ge! Stavo in corteo, sentivo gli aeroplani. E poi scappai, dai falsi visi neri alcuni già, si erano arruolati, nell'Arma tua, che è dei carabinieri. La sera poi, ci fu macellazione, sterminio sia, perché contro il padrone. Terroristi qui, armi di distruzione opere d'arte, passate dal portone Un onta grande fu per la nostra città lavata stà dal sangue di chi sa! Pensi, tu di avere finito! Pensi di aver finito! Credi, tu di averci punito! Di averci tu punito! Sei, complice di tortura! Reato di tortura! Sarà introdotto domani! Grazie ai concittadini! Togli, quella maschera a loro! Sono stati premiati! Sii tu, dissociato da loro! Dal loro lavoro!
Psychedelic Fish
La psichedelia è una delle mie passioni, e credo che la voglia di esprimere emozioni e sogni insita in quel termine vada a pari passo con la mia filosofia "Pace, Amore, Musica", che si riflette anche in come svolgo il mio impegno politico e sociale. Quindi credo che questa cover di "I'm The Walrus" dei Beatles possa esprimere bene il concetto e il mio attacamento all'epoca hippy. Vado a ritroso (J. Lennon, P. M. Cartney, 1967, P. Pellegrino, 2010) Un'età un secolo speranze naufragate tutte insieme Sotto gli spari degli attentati dei brigatisti usati dal Sistema Il vento Parte del corteo (viene da quel cine sai) dei 40000 Fiat Tanti referendum, le nostre conquiste un progetto che già prende un gran Riflusso e poi Io sto pensando, sto ragionando Vado a ritroso Prova anche tu! Lady Teacher Mr. Regan stanno distruggendo un certo Welfare Pena di Morte ricostituita dopo il decennio USA di abolizione Io penso - E tu, mi segui - nel viaggio che Mi fa ricordare Craxi (ma chi fu?) A Bolzano vinse il Mice Quelle elezioni dell'85 di quel brutto ottobre sogni già distrutti e poi I paninari, i metallari non son più hippies Ragiona tu! Nell'89 sogni e speranze e poi, imput dell'impresa viva il precariato e lo sfruttamento che.... La Raffaella, non Tuttilibri ti sto addestrando Al nuovo ruolo di suddito 27 Marzo nove quattro preparato da tre lustri? Già sceso in campo lui era! La scala mobile già abolita cosa ti credi di essere nei settanta? Io penso..... Nuovo movimento (bimbo nato a Seattle che) Genova G8 pensa! Giovani feriti dentro San Martino od a Bolzaneto hanno già capito che Collegamento,con Pomigliano Vado a ritroso E non cercare di farmi "ragionare" tu! E non cercare di farmi non pensare tu! Sveglia! Torpore! La mente! 28! Gennaio! Un sogno? Davvero? La goccia! Il vaso! Trabocca! Vai a ritroso! Trovi la chiave! Della realtà! Di questi tristi Nati anni dieci.....
ZOMBI, SIRENE E STREGHE NELLA LANDA DI URUK
L'immagine è una parte di un quadro di dimensione 80x30, e vuole rappresentare creature che sono fusioni tra creature mitologiche e fantastiche quali sirene e streghe, unite dal fatto che possono essere resuscitate dal Regno dei Morti (quindi zombi). Il nome URUK non è casuale: URUK si riferisce al Vaso di Uruk, la prima opera della civiltà umana sulla Terra, che si trova in Iraq (Mesopotamia), danneggiata dall'Isis, ma fortunatamente restaurata. Nel dipinto si possono notare porte di stile Armeno/Georgiano, che si richiamano al Diluvio Universale. Il tutto vuole essere una ricerca delle nostre radici, e una speranza che si possa trovare una vita intelligente su altri pianeti (notare i vari soli nel cielo, come se non fossimo sulla Terra), in uno spirito di contaminazione totale di civiltà, terrestri e non, e quindi un mondo ricco di cultura, scambi culturali, il tutto sotto la caratteristica della pace universale.
Città Germanica Astrale con Fontana costruita da alieni
La Germania è un poco il cuore dell'Europa, che dovrebbe costituire un nostro Bene Comune. Propongo questa mia riflessione sociale e politica sul Lavoro come Bene Comune: Il Lavoro come Bene Comune Scrivo a getto, senza fornire definizioni teoriche, ma solo spunti di riflessioni. Come lavoro bene comune posso intendere la possibilità che deve essere data a ogni cittadino che ha raggiunto la maggiore età di potere avere una retribuzione fornendo un servizio alla comunità: questo è il bene comune, ed è qualcosa di irrinunciabile. E' vero che in questa società il lavoro può essere definito bene comune? Neanche per idea. Spesso è una nuova forma di schiavitù. Partiamo dai lavori più semplici, quelli agricoli, come la raccolta di pomodori. In quali condizioni viene generalmente eseguita dal lavoratore? E' un bene comune che delle persone per poter usufruire delle necessità primarie siano costrette a essere come schiavi sotto padroni inflessibili, spregiudicati e criminali? Sto facendo riferimento a molte raccolte di pomodori nel sud Italia. Questo semmai è un orrore comune. Ed è un bene comune un lavoro molto più qualificato, magari in Finmeccanica, dove il lavoratore diventa strumento indiretto di morte. Naturalmente io non sto parlando di mettere a spasso chi lavora in Finmeccanica, ma sto solo facendo una riflessione. Io ritengo che una vera democrazia deve poter offrire a un cittadino pari opportunità rispetto a un altro di poter svolgere un lavoro che ambisce, che piace, che appaga, che gratifica, che sia un vero servizio alla comunità, e che sia remunerato giustamente. Qui si aprono un infinità di strade. Prendiamo ad esempio una persona che per anni ha cercato un lavoro: alla fine lo trova, magari precario, sottopagato, oppure anche a tempo indeterminato, magari non sottopagato, ma logorante, alienante, è un bene questo? Le condizioni lavorative dei cittadini sono drasticamente peggiorate in questi ultimi trentacinque anni. Il padronato ha mostrato i muscoli, si è ripreso quello che non gli appartiene, che non gli è mai appartenuto, perchè la proprietà privata, oltre un limite, è un furto alla comunità. Come cittadini impegnati e sensibili dobbiamo lanciare con coraggio l'idea che il lavoro è un bene comune usurpato, rosicchiato, usato come arma di schiavitù, una schiavitù che spesso dura una vita, seguita da una pensione misera che rende ancora più schiavi. Sono d'accordo con quello che si diceva nel '77: il diritto al lusso. Se le risorse fossero gestite equamente, il lavoro potrebbe garantire al cittadino la possibilità di una vita colta, interessante, non monotona, non alienante. Noi ci siamo abituati al grigio delle nostre giornate, ma dobbiamo gridare con rabbia che non lo accettiamo più, che vogliamo una luce che illumini il nostro tempo, e non in senso religioso, ma una luce fatta di giornate interessanti, intriganti, coinvolgenti, che permetta a tutti di accedere a prezzi accessibili ai mezzi di cultura, che possa fare in modo che poi tra i cittadini ci sia scambio di idee sulla cultura, che possa portare a immaginarne e crearne altra, un agorà dove i cittadini si possono incontrare, contenti di avere lavorato per una giusta causa, per qualcosa di utile e costruttivo, e non per costruire F35 o missili di varia specie, non per insegnare in una scuola dove si fa passare il concetto dell'educazione del giovane ad affrontare al meglio la società attuale, a piegare la testa ai padroni saccenti e prepotenti. Non mi voglio occupare della storia della distruzione dei diritti, perchè di questo siamo tutti consapevoli. Ma noi dobbiamo esigere ancora di più riguardo alle conquiste (rubate) del contratto collettivo nazionale dei lavoratori del 1970. E' un processo complicato e difficile, a lungo raggio e che richede tempi lunghi, ma da cui non possiamo esimerci. Dobbiamo gridare "Voglio l'erba voglio l'erba voglio nel giardino del re!", osare andare contro la corrente schiavista di questi ultimi decenni, forse organizzandoci in strutture parallele non riconosciute in ogni ambiente lavorativo, ma che possano a un certo punto opporsi e inventare forme nuove di essere lavoratori. Mi riferisco ad esempio a consigli alternativi di docenti, di generici lavoratori della scuola, di impiegati, di operai, di centralinisti, di call center... occorre creare strutture capillari alternative, e questo lo si ottiene solo sensibilizzando la comunità attuale sul problema del lavoro, che deve diventare bene comune, e spiegandone l'attuale lontananza da questo concetto. Dobbiamo credere di potere liberare l'uomo da quell'infinità concatenata di giornate di schiavitù, di oppressione, che porta rassegnazione e pessimismo, oltre che disillusione. Perchè allora non organizzare una manifestazione davanti alla Finmeccanica, assolutamente pacifica, dove si lanciano fiori tutti intorno, come ricordo dei praghesi del '68 che lanciavano fiori sui carrarmati sovietici, offrendo un'importante lezione di storia e civiltà. Perchè non ogranizzare una maximanifestazione simile davanti al ministero del lavoro? Sul tema lavoro come bene comune la nostra azione in un primo tempo può essere solo quella di sollevare il problema, perchè ormai le numerosissime menti lobotomizzate e ibernate da 35 anni d'informazione di potere oppressivo non sono nemmeno più in grado di capire cosa voglia dire, e noi dobbiamo spiegarglielo. Ormai ognuno lavora per se, sacrifica il suo tempo (spesso, con lavori alienanti), per il suo nucleo famigliare, che pensa sia il centro del mondo, come gli ha insegnato mamma rai e mamma fininvest, più una buona parte della chiesa. Dobbiamo fare entrare nelle menti il concetto di "lavorare per noi", per gli altri, per chi mi sta accanto, e per chi abita a 10000 km di distanza: questa sarebbe pure una forma corretta di globalizzazione.... Paolo Pellegrino
Il lungo percorso plurimillenario di ascesa verso il Regno dell'Eden
La mia religiosità, che è strettamente connessa al mio pensiero politico, può essere riassunta da questa lunga poesia, che è la cover del disco "Mu" di Riccardo Cocciante, del 1972, dove ho inserito del testo anche nelle parti strumentali. CHRISTMAS WOMAN (cover del disco “Mu” di Riccardo Cocciante del 1972, riscritta e re-interpretata, inserendo testo anche nelle parti solo strumentali) Luana in art Ucraina si chiamò Irina quel mestier lei farà è sfruttata lo si sa Ma un angelo le apparse e le disse che un uomo incontrerà e altro angelo sarà Mandato dalla Madre ad annunciar la luce che verrà tra nove mesi e sulla strada nascerà. Ora che io sono luce vedo chiaro dentro me! Il Signore che è straniero dal paese suo emigrò l'hanno messa a prostituirsi e stuprata lei restò lei che è Madre di noi tutti a Maria il posto rubò... era Lei! Nessuno andò là a trovarlo questo so Nata vicino ai fuochi capirò Al congresso di Sinistra in prima fila lei approdò e lui tutti i barbagianni da Sinistra contestò e un cretino a lei chiese il sesso suo di dirgli un po' che è plurisessuale disse tutto fesso lo lasciò... era Lui! Il fascio che è sinistroso si seccò il capo o meglio capetto se ne andò Mary Jane di Dio la figlia a sua madre un po' pregò e capì di dover fare pulizia e non solo un po' su una gru andò fino in cima e dall'alto denunciò che la gru era diffettosa ma ad un tratto lei cascò... era Lei! Quanti incidenti son successi? non lo so! E' certo tutto a posto! Dichiarò! Poi si alzò con grande fretta in Vaticano lei approdò scacciò tutti da quel tempio che San Pietro si chiamò al Pentagono è approdata e la Bundesbank scoppiò un governo di immigrati in Europa si formò... era Lui Vennero distrutti i muri Brennero! I confini sconquassati Libertà! Donna Lady tu non sei più puttana la strada non più con te e nemmeno massaia di casa Lady tu Dio è nata in Val Susa e nel gruppo anti Tav restò. Ed i treni, lei fermò. Io ho visto gente farsi Dio non sapendo che vuol farsi Dea Han tradito per poter tradir chi non Yes Annientò tutti i docenti e dall’alto sentenziò lui che si credeva Jane nella scuola governò è un liceo sportivo o no? Finchè lobby lei divenne di cornacchie si lo so! il futuro calcolò e l’inferno preparò ma un bel giorno Mary Jane Mary Jane Daughter of God il lor preside insultò e la cosca denunciò ma poi c’era un avvocato con gli avversi si alleò e fu allora che la legge e lo Stato sprofondò Mary Jane imprigionò come hai osato non lo so Ma la dissidenza insorse dal gran sonno si svegliò e quel preside scacciò lo mandarono in Turchia e una guerra poi scoppiò provvedictor poi divenne e la scala sovrastò e indurì ancor più le laws il docente s’infuriò e finì in uno scontro che tra Civiltà scoppiò che tra civiltà scoppiò – o - oooo Dimmi che cosa è che muove i conflitti Dimmi quali sono i tuoi interessi Dimmi per cosa tu ridi e tu piangi Dimmi per cosa tu vivi e tu muori Una luce tu, già vedrai... Non capisco cos'è Mary Jane in prigione, prenderai... Ma, poi, lei fuggendo via Un bosco in crisi, di emozioni Un palco in preda, a convulsioni Sta dirompendo, Revolution Che cos'è? E' questo che mi chiedi tu non saprai il suo nome gridando tra la folla incita repressione come nel sette sette Francesco li represse rubando a lor la luce e secoli di buio che iniziano alla Fiat quegli operai eversivi che sono sconfessati dal PCI... se ne distaccò e soli li lascio troppo tardi. Poi dopo i 61, disastro già compiuto con i 40000 vittoria assicurata costretti a suicidarsi isolamento Jane. E gli altri licenziati finirono in rovina La ristrutturazione fu come una Sgualdrina! No, no no no no no no! Non vorrò! E' già notte ormai sul mondo e il suo clone artificiale in sua vece stava agendo richiamando un'astronave Da quest'ultima più cloni della Jane Crista of God prima 12 poi 80 in missione si recò oh! Un modo ingiusto che è da rifa a a ar da zero! Stabilire l'equilibrio di social disuguaglianza per avere sussistenza non soltanto a chi è in Brianza ah! Janes Mary Janes Janes Jane Mary Janes now. Donna, Lady Tu, di Dio sei la figlia Lady Jane, sei venuta dagli astri a portare Quello che quello che non volevan sentire Gli Uomini quello che in quarant’anni cascò oh oh oh oh NO! Yeah! NO! Ora vedo chiaro! Lady Tu le coscenze hanno intorpidito... oh oh oh oh oh oh yeah! e la bestia da soma allineata al Padron si prostrò. Lady Tu E l'inchino Lady Tu si è rimpadronito partì verso Reggio e le antenne nei luoghi piantò. Oh no! Programmi cretini! Mary Jane Spazzatura per imbonir genti Mary Jane e le menti annebbiate si prostrano tutte al Signor... si! Fiaba strana fiaba astrusa suonerò Canto vero Canto sclero Svelerò Quello che non vorrai sentire tu Canto vero Canto sclero Capirò Lo circondarono nell'Orto dell'Ulivo La catturarono mentre svelava il trucco Canto strano Canto ambiguo Sentirò e Matteo e Benito Peserò... Portata in tribunale She's brought in court là Mary Jane parlò And she spoke le lingue lei confuse la pace predicò Peace she preached lei è discesa qui He's coming down come aveva già promesso a immaginare libertà – a. Canto vero Canto sclero Svelerò Canto strano Canto scuro Proverò E sarà certo uno shock per te Canto vero Canto sclero Sputerò. Vedo una city che è un poco gretta Vedo una city che isola le genti Risorao Me ne vanto Via da qui Sbrigativo non Gentile Io sarò Tu popolo di Zain People of Zain con la cultura che Great Colture you've got tieni bene nascosta nei tuoi club privè Privacy clubs tu devi aprir le porte accogliere stranieri che Mary Jane promuoverà – ah! Mi sdraio e sogno, ma non capisco Mi sdraio e sogno, dopo comprendo Io vivo e volo, ho già viaggiato ora capisco, ora comprendo. Era una notte un po' inquieta quando Mary Jane in chiesa approdò lesse lei il Capitale e Kropotkin e scandalizzò. Quanta gente non capiva quel che lui voleva dir Quanta gente derideva lei che osava predicar-aar E dopo lesse Markuse Parco Lambro che non si dileguò poi propose i documenti di Bologna che a Settembre stesero. Uomo tu hai tradito quello che gridavi là! Tu non riesci a ricordare i fatti di quaranta fa! a, aaaaa a, aaaaaaa. Se, non capisci che, servo tu sarai, e non chiedi perché, tu resterai, nell'oblio tuo. Che ti sei creato. Se, nella tua città vige l'houmor che sarcasmo è cinismo è grettezza è tu distruggerai Vita Vita non capirai Vita Vita tu non vivrai tu marmo resterai. Marmo resterai. Se, non ricordi più quando tu in corteo chiedevi di più subito tutto diritto al lusso vita e cultura ora sai che la Jane Jane, ti svelerà il cervello lei ti aprirà. E ti risveglierà. Chi ha mai detto di non nominarne il nome è bigottume arcaico tu gridalo col cuore... tutti questi anatemi tutti questi divieti... Ricordo adesso, ora si che posso ricordare. Io ero da Lama sono stato alla Bicocca e poi a Bologna Ioooooooooo! Io cacciavo Lama! Io volevo giustizia e uguaglianza sociale sognavo il mondo dell'imparare ed ora so perché Francesco ci ha annientato ma John Paul First non è morto John Paul First non è morto Karol non è più santo perciò ora grido che Via! Via! La finta democrazia! Mary Jane, lei ha dato solo il via. Via! Via! La gerocattocrazia! Io m'impegno e anche parteciperò la politica m'inventerò e arte creerò! Oh Mary Jane, Mary Jane, Mary Jane Daughter of God tu non sei una lei Quelli sputano sentenze ti etichettano la mente e comminano condanne anche per te. Han fastidio della luce specie quella d'altra gente ed impongono di spegnerla anche a te Oh Mary Jane, Mary Jane Mary Jane like Lady Jane Lady Jane Lady Jane like Imagine Imagine Imagine like Mind Games Mind Games Mind Games like Gimme Shelter and Shelter goes on like Volunteers Volunteers Volunteers like Cathedral Cathedral Cathy like Fascist Face Fascist Face Fascist Face Barche affondate vuote lì sulla riva genti annegate presso Sicilia ambita ah ah L'Europa sa l'Italia sa Lui è a part time e raccoglie i perini ah ah Jerry Massio is The First L'imprenditore si suicida al Nord Est La crisi che, c'impongono Le banche che, progettano E quarant'anni di grande discesa per noi Fin dove non so, fin dove non so, E Mary Jane rinnova l'accusa per voi Dito puntò, dito puntò, Ma pensando io vedo la Luce ma capendo non scambio la Pace senza baratto saremo più uniti autocoscienza non sarà più crisi Perchè siamo noi Mary Jane! Jane Jane Jane Elettroni, escono dai fili, un corto circuito divampò Jane Jane Jane Referendum nostro boicottato ad arte ma ora la gente s'infuriò Cartelloni e provocazioni nessun vota nulla polizia Come in Portugal in quel libro magic e la falsa ceca scapperà a a aaaaaa Astronavi per partire insieme li mandiamo fuori tutti noi Mary Jane la Resurrezione ha cercato invano di distruggerlo Dalla stanza con quel buio fitto insonorizzata scapperà. Sale in alto la Resurrezione La Provocazione non capita nello zero Adesso è chiaro tutto non è venuto per salvare ma per fare capire cosa rischi tu ma se ci credi veramente tu sai che puoi rischiare perché il mondo cambierai. Il buon Samaritano il problema posto perché il disgraziato tale è? Mary Jane sconquassato il clero quello che ha vietato la ragione. Una storia come fiaba strana si! Vivrà! Gioia e Revolution!
Psychedelic Tibetan Temples
Associo il mio dipinto a questa poesia che forse sembra un poco strana, ma che è una specie di preghiera contro l'ipocrisia, e credo che questi templi immaginari possano essere il luogo adatto perchè ognuno che non la ama possa rivolgerla al suo dio. Coltre (Paolo Pellegrino, 2013) Coltre, di dire e non dire coltre di ipocrite parole coltre di auto-negazione coltre di non potere dire coltre il non conosco me coltre vorrei conoscer me coltre travestimenti e sia.... coltre la nostra ipocrisia coltre irritazione tua coltre la leva svantaggiosa coltre è inutile provarci coltre delle inibizioni coltre di non poter gridare coltre tu devi essere tale coltre io più non ti conosco coltre tu sei un rinnegato coltre sii anche tu rinnegato coltre mettiti a "sparare" coltre distruggi quel tuo specchio coltre i guai sono spauracchio coltre l'ha detto Padre Pio coltre io vado dallo zio coltre le mie svenevolezze coltre le vostre frivolezze coltre la ribellione tua coltre ma prendi un temperino coltre perchè non sei sgualdrino? coltre ho visto che era incinto coltre il nostro dio è madre coltre sua madre è nostro padre coltre unisciti con rabbia coltre non scrivere "ti amo!" coltre non farlo sulla sabbia! coltre diventa tu un superego coltre io tanto me ne frego coltre di un linguaggio amico coltre un termine nemico coltre fatti anche tu uno sballo coltre non essere mai in stallo coltre che voglia di usar unghie coltre mi tolgo dalle grinfie coltre il mio atto eversivo coltre John Lennon fu ammazzato coltre il beatles programmato coltre non voglio allinearmi coltre impara a disprezzarmi coltre io politicizzato coltre tu lobotomizzato coltre auto politicizzato coltre pluri omologato coltre che voglia di spaccare coltre ho superato l'ego coltre ragazzi annientati coltre si sono ribellati coltre la mia rigidità coltre il suo bacchettonismo coltre il cattocomunismo coltre c'è un errore! Volevo solo essere io! Perchè mi catturate?
Altre opere
Inverno a Celle Ligure
Foto scattata a Celle in una fredda, umida e ventosa giornata, con accorgimenti di flash e regolazione di profondità di campo per conferire all'immagine il massimo grado di visionarietà. Ritengo sìaccoppi bene con questa mia poesia: Psycotic Strange Sadness (P. Pellegrino, 2016) Something underground from the pictures to see, you've never cought for the town. Nothing you tell from the book when I cried, listen to us and to wheels. Walking around Mr. Church, you know. May I find what you refused? Stars planet falling down to the King, lewels of knowledge you sing. Growing Sicilian but you don't come from, relatives tell you to learn. Last Summer I went in the nightmare you know, beetween the darkness which you don't show. Wake up man and bring pieces of stones, but you know you'll be alone. I think you break what find in your feet, but the sun brights no more over me.
Candele dedicate all'Universo come Divinità
Spiego il mio stato d'animo mentre ho realizzato quest'opera con una poesia con un significato molto astruso, apparentemente scritta in un linguaggio dissociato, come molti credono siano tutte le forme di religiosità presenti su questa Terra. Credo invece che gli animi sensibili capiranno questa poesia, mentre chi vuole la divisione delle religioni non potrà affatto comprenderla: Sens'Azione (Paolo Pellegrino, 2016) Mi taglio i miei capelli, divento capellone, sono degli anni ‘80, anni di eversione, che ancor sta restaurando il vaso in mille pezzi, dove crescono i fiori pronti per quest’estate che passo a San Francisco nell’emisfero australe l’aurora boreale da Ushuaja io vedrò ma anche sentirò la torta che ho mangiato mi sono laureato mia madre mi ha portato io dall’asilo a casa in questi anni ‘10 iniziai con la laurea nei mezzi anni ‘60 mia madre nascerà 2103 quell’anno di fascismo mio folle iperealismo io sogno di volare in Fossa di Marianne che van nelle campagne e cantan “Bella Ciao!” canzone rockettara nata nel ‘98 del secolo futuro tu cerchi di capirmi domani sono altro tu non ci riuscirai e non mi plasmerai e non mi plagerai. Io voglio essere sbirro Vittoria sia di Pirro voglio la repressione con la Rivoluzione ho visto le ciliege nell’albero di mele amare come il miele che han fatto le formiche che poi si son tradite dicendo quel che è falso o forse ciò che è vero nel tuo strano emisfero la legge per le coppie come vetrine rotte plasmate là a Murano distrutte poi da Alfano plagiato da Bagnasco che è una bagnarola che vola nel deserto di questa mia italietta. Io sono un ignorante io non ho mai studiato ho terza elementare la laurea disuguale io vedo già Natale passato del ‘18 io lo trascorsi bene andando sulla spiaggia che frequentò la mente diretta nell’Egitto al Cairo sequestrato dall’Isis io ho rubato ma quello torturato l’Italia non sa niente non son così demente io vado al funerale porto io un vestitino che servirà al bambino che nasce dalla tomba e profetizza un’Onda di terra ed attrazione che segna un’emozione a te che vuoi capire ma un giorno non è l’altro neppure il precedente la lingua un poco strana la Crusca indaffarata come non mai quest’oggi a fare neologismi a creare il non linguaggio tu certo fai naufragio che ci vuoi dominare ti mando a spigolare l’integrità mia è salva.
La Capitale del Regno di Atlantide nei suoi giardini cosmici affrescati estrapolati nella Riviera di Ponente Astrale
Descrivo il dipinto con questa poesia:Passeggiata con la Mente La nube – Basca per noi - il cielo in lui approdò. il senso - luce per voi - io dare non saprò. ma vidi gli dei - pseudo realtà - Odino e gli Erei. Prendi il tuo cervello e paga in Lei, fuggi dalla Cei, un travaglio che ci spazzò. - venti contrari, che conquistano orari - Risorto - tomba aprirò - Di Pasqua era con lui. La nave - luce vedrò - rincorsa da colei, che ti ruberò - speronerò - non le sparerò. Metti questo zenzero lassù, presto vedrò il blù, un percorso ci seguirà. - sarà tortuoso, forse un poco scabroso - Già non vedi chi tu sei, nelle nebbie dei Caldei, in quel freddo erogherò, con un razzo partirò. Dimmi se sei tu quello che non conosci. Dimmi se sei tu quella spirale d'ipnosi. Dimmi se sei tu quello che regoli le crisi. Dimmi se sei tu quello che vaghi col veleno..... Dimmi se sei tu in quella spirale d'ipnosi Dimmi se sei tu la macchina che regola le crisi Dimmi se sei tu la nuvola infiammata infame Dimmi se sei tu vagante in turbinosi Dimmi se sei tu un Buddista Saraceno Dimmi se sei tu la patria degli invisi Dimmi se sei tu fantasma di Scutari Dimmi se sei tu la venditrice oscena Dimmi se sei tu quel tasso che s'accinge Dimmi se sei tu il vapore della Sfinge Dimmi se sei tu Siriaco nella Puszta Dimmi se sei tu il naufrago dell'Oman Dimmi se sei tu rapito presso Oliena Dimmi se sei tu il Kurdo della cena Dimmi se sei tu il rampicante inquieto Dimmi se sei tu che sorvoli Everglades Più leggero dell'aria nel vuoto cosmico siam traslocati nel buco bianco La spada! - la roccia no - Su di lui punterò! L'impero! - mai crederò - Che è “suo” distruggerò! E mai dirò “Yes”! - la tua noblesse - E' troppo lo stress! Butta quelle regole laggiù! Sconquassale tu! Mondo finto sintetico! - Da riempitivo e dopo lui fuggitivo - La luce! - buio vedrò - Nel mondo oscurerò! Gli zombi! - dipinto ho - Io resusciterò! Ti porterò là! - strana città - Lo strapp si farà! Metti queste orbite nel tost ti faranno un cross dei fantasmi che evocherai - un misticismo che sarà qualunquismo - Una strana ignominia che procede in Albania che precipita di più dentro il baratro che hai tu dentro il baratro che fu dentro il baratro che è là nei fantasmi di città. Sorge luce dall'oblio Salgo in cielo e vedo Zio E dall'alto punterò il pensiero vagherò il Pensiero esporterò menti strane plasmerò pretenziose le vorrò raffinate ancora un po' per volare in libertà nuovo mondo sorgerà.
Sognando il Paradiso
Associerò all'immagine questa poesia, cover della cansone dei Beatles "I'm The Walrus", la mia preferita: Sono la foca (Lennon, Mc. Cartney, 1967, Paolo Pellegrino, 2016) Io dico si dico no, e poi, di si, di no. Ho affermato ho smentito ho cambiato il codice spazialeeee. Che mi ha dettato sulla collina di polvere di Sirio. Mi sveglio. Uno che si tuffa, un costume aureo ha, vola verso la sua cella. Quantità di moto, momento angolare, Costante di Planck ora mi ricordo io. Vago nel vuoto, non so, vago nel pieno, vedrò, materia oscura, mi avvolgerà, mi invaderà, mi prenderà. Poliziotti, strani sbirri che boicottano la formula-aaaa. Tu disuguale, lei una siriana lui norvegese, trasfigura la Luna, io grido. Gialli nuvoloni, presto neve arriverà, straziano la stratosfera. Oggi mi riposo, io sono sdraiato, allucinazioni strane e psicotiche. Sono la foca. Che vuoi? Sono il koala, che fai? Il valoroso. Io non lo so non so non so non so. Interruzione qui cambio rotta giù. Son seduto su un pianeta aspetterò la dea. Se la dea è oscura mi trastullerò con ninfe e molta grecità. Sono la foca. Io sono l'orsa. L'ornitorinco, chi sono io chi sono io. Chi sono io chi sono io. Ecco, fantasmi, mi appaion, le luce, stregato, il vento, la nebbia, stellare, il sole, il cosmo no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no nooooooooooooooooo
Riunione del Dipartimento di Matematica della Scuola Intergalattica
Essendo docente di Matematica e Fisica nella Scuola Superiore, collego questa mia opera pittorica a una canzone su un fatto scolastico, senza fornire troppe spiegazioni, lasciando la comprensione al lettore. E' la cover di "Cathedral", brano di Crosby, Still, Nash, Young del 1977. Song for Mr. Brackets (Graham Nash, 1977, Paolo Pellegrino, 2016) Sono le sei. I colleghi stanchi stan cedendo ormai. Da quella riunione assurda che vedrà diversi servi per te che hai imbonito giù al President First. E si prostran lor stessi ai padroni...... Le sette ormai, il duello iniziato è già, tra chi ha creduto e sempre ci crederà e chi ti sbarra la celebrità tu che sei rampante alla conquista. E ti prostri tu stesso ai padroni. Ma poi sono riuscito a fermarti io che non credo a questa trappola che a malincuore candidarmi ho dovuto per fermare chi. (hens following you!) ha ben chiaro che...... Va distrutta questa scuola che ha plasmato rampanti proprio come te c'è da costruire insieme alternative a meritocrazia trasformare questo marzo in quel del sette sette e poi mandarvi via quelli che pensano che le lezioni siano ormai sorpassate quelli che han campato con i progetti fondati sul banale quelli pluridecorati con le medaglie di servocrazia e noi sian qua rimasti in pochi che ci crediam nella cultura da riemancipar. Il buio non trionferà Il buio non trionferà. E tu hai preso 12 voti 12 pecore che imbonito tu hai e che lor stessi si son fatti imbonire perchè automi sono più realtà del re........... Ma va riedificata questa scuola che un bel giorno ha partorito te Ma va reimmaginata con quella creatività che non è dentro te Riempiamola di gente e costruiamo l'Agorà Blocchiamo questo trend ed invertendolo spazziamo te.... E una luce sorgerà sulla scuola e non nel 7099 E noi professori daremo all'Amiu i perfettini e tu sarai processato da un tribunale che improvviseremo ma non riuscirai a capir l'errore perchè il cervello ti sei bevuto malgrado tu investasti quell'algoritmo per la valutazione sapessi quanto vale tu proprio quello che vorresti valutare e il tuo doppio gioco per chi ci crede lo faremo saltare e scapperai, tu questa scuola lascerai, l'esaurimento ti prenderai e la tua menzogna più non spargerai. Volando sulla Joseph Schoool Scappando dalla Saint Luis School E infine anche da Galileo School.....
Ipotesi Astrale di Monumenti Cambogiani degli Antichi Khmer
I Khmer possono fare venire subito in mente i nefasti Khmer Rossi, che nulla hanno a che vedere con gli antichi Khmer, che negli anni '70 seminarono morte e atrocità proprio in Cambogia. Questa poesia vuole essere un invito a ribellarsi sempre contro leggi ingiuste: ma per farlo anche un poco di follia può aiutare, nel senso di uscire dal grigiume e dal piattume. La canzone è la cover di Gimme Some Lovin' dello Spencer Davis Group: Gimme Some Crazin' (Spencer Davis Group, 1966, Paolo Pellegrino, 2011) Se tu vuoi uscire fuori dalla crisi che c'è devi svegliare il pazzo che stà dentro di te inciditi una vena fatti un innesto dai con una lametta e un alberello che hai. Adesso: tu fondi, gli emrioni, mesoni! fotoni! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: Nutri dopo l'albero col sangue che hai un raccolto grosso certamente tu avrai entra in una chiesa e confessati un po' fingendo pentimento e mente sana no no. Tu vola! Sei Pazzo! Lo voglio! Follia! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: Dopo prendi un pentolone che in casa hai coda di serpente metti dentro e vedrai guardati allo specchio ed interrogalo chi del mondo è il più folle dimmelo un po: sei tu! Non Silvio! Non Mario! non Joseph! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: dopo rientra in chiesa mentre la messa c'è grida "Revolution" e fai un comizio da te aspetta tu che chiamino la Poli che Zia simula una crisi che ti portino via. Poi grida! Poi grida! Grida! Grida! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: Crea poi una scuola più sballosa che mai dove non s'insegni la rumenta che sai Dove la Cultura gratis s'impartirà dopo avere tagliato certe teste a metà Tu voli! Tu sogni! La sfera! Il cielo! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: Prendi poi un computer e scrivi tanta pazzia che agli occhi dei cretini tale appaia e anche sia stampa e metti in busta e spedisci a chi vuoi che si scandalizzi per i regali tuoi Distruggi! Implodi! Esplodi! Sconquassa! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: Prendi poi una forbice e un elicottero un paracadute ti servirà lo so per gettarti in volo e i fili schiopparli un po' dell'alta tensione che la Tav finanziò Rivolta! si! Sconquassa! Dai! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: Noi siamo per voi! Noi! Sballiamo voi! Rovesciamo dai! Gimme! Dopo ti dirigerai nelle gerarchie di potere occulto esercitato da zie che non sono altro che comari di dio che ad esso s'inchinano temendo l'oblio Tu parla! Tu grida! Tu scruta! Tu esplodi! Yeah! Gimme gimme some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Some crazin'! Repeat with me: Alla fine prendi chi ti vuole rubar la tua mente eccelsa e fallo ricoverar perchè sperimenti quel che vuol fare a te e dopo tu liberalo e prendi un caffè. Tensione! Potenza! Amplifica! Daiiii! Scandalizza i benpensanti, seguimi tu-u! Elettrizza i già morenti! Vieni anche tu-u! Dai sconquassa i penitenti! Fallo com me-e! Strippa e sgara i cravattanti! Ancor di più-u! Dà le menti ai non pensanti, che sono i piùùùùùùùùùù!
I sacri giardini imperiali cosmici
Affido la descrizione del dipinto a questa mia poesia in Inglese, cover di una canzone dei Genesis, e precisamente "The Grand Parade Of Lifeless Packaging": Relativity: for the time, for your mind, for their goals, and for his pride... When the time is going and telling me what’s your time. Reasons, deep bases, Egyptian, and other your lies. But my wheels turn around me, my eyes crazy full of it, and you wake up now, wake up there, to the Germany wall. I’m going away the picture pressed which’s telling you. Bad time! And today you nothing say about what’s the truth. Truth now? I’m watching far in every day and forecast the elections days, and John picks up his mind sitting where he’s thinking he may find the time Joplin, Jagger, Presley write funny poems strange in their pruction files but the clowds won’t read, they’ve few time which they’ll spend in the sky. And today you nothing say about who’s telling the truth. Truth now. And the way is a narrow way for bringing freedom for you. Lucy starts with flowers, and sees the ranch of Salomon Marry marry and curve your head thinking that paper is surprise Looking into the crazy sun and ask Him what he think about His time starship going running crying but its driver is a friend of mine And today you nothing say about who’s telling the truth. Truth now. And the mice you’ll catch are lizards swimming inside the blue. Blue Hell.... And the warriors, and the sorrows, following presses under the line, Epstein, and Apples, filling holes and give them price. For the way, where you’ll stay. Storm has left with something Storm has left brighting Storm has left, make up your mind! Storm has left, cross the time! Storm has left, left! Storm hal left, left! Storm has left! for today! Will you sing it? Here’s:
Sodoma/Gomorra unite insieme e riabilitate dal Tribunale Spaziale Intergalattico
Acrilico su tela - 70x50 Sodoma e Gomorra (Renatozero, 1979, Paolo Pellegrino, 2016) (cover di "Nascondimi") Sarai dannato ovunque andrai… tu sarai già segnato sai terremotato sicuro, perchè sei lui e vai con lui perchè sei lei e vai con lei per la tua unione scabrosa..... colpiscili ti prego con quel tremore con tante scosse che li metta in prigione se li sorprenderanno a copulare sarà la fine e lor dovranno morire ogni pensiero è controllato fare l’amore qui è peccato loro futuro tracciato San Benedetto bombardato il 30 ottobre una gran data della Divina Punizione lasciali un giorno ancora a quell'obiettore che a lei non pratichi l'aborto, che orrore! possa morire presto la peccatrice questa gran faglia inghiottirà la meretrice! perchè ho pensato a una che mi piaceva, capisci? perchè ho guardato un nudo d'autore, capisci? perchè mi sento felice, perchè sorrido perchè vivo, perchè amoooooooooooooooo! nascondilo ti prego se è omosessuale lui è un malato e mai dovrà respirare lei è una puta perchè vuole lei amare che sia la fine loro devon morire coro: la faglia li inghiottirà tutti insieme saran proibite la vagina ed il pene al minimo pensiero loro sessuale la scossa arrivi! Essi dovranno perire! Li porteremo tutti a Norcia domani sia come Sodoma e Gomorra il Vettore che sesso non si possa mai più pensare deve servire solo per procreare. E dopo lei si dovrà confessare. La realtà la realtà la realtà la realtà lui mandò l'anatema della scabrosità è da San Paolo che il sesso bandito ha psicologico il Potere peggiore sarà. Fin da giovane il don tutto t'indicherà ti renderà prigioniero e complessato si sà e dall'analisi lui forse salvato sarà per il cinismo di persone senza alcuna pietà. Li porteremo ad Amatrice stasera ecco la punizione di Dio s'avvera è ora di finirla col Carnevale e la ragione presto possa perire...
Polittico della rappresentazione di varie culture dell'Universo
Cercherò di associare questa mia opera - collage su tela 200x100 realizzato con acrilico + tecniche miste su fogli incollati il tutto coperto di colla vinillica - ad una musica che credo possa esprimere bene il fascino della contaminazione:
Genova Sestri Ponente: scorcio del centro storico con Villa Rossi
esprimerò quello che mi suscita questa foto con la seguente mia canzone: Psycotic Strange Sadness (P. Pellegrino, 2016) Something underground from the pictures to see, you've never cought for the town. Nothing you tell from the book when I cried, listen to us and to wheels. Walking around Mr. Church, you know. May I find what you refused? Stars planet falling down to the King, lewels of knowledge you sing. Growing Sicilian but you don't come from, relatives tell you to learn. Last Summer I went in the nightmare you know, beetween the darkness which you don't show. Wake up man and bring pieces of stones, but you know you'll be alone. I think you break what find in your feet, but the sun brights no more over me.
The Drunk "Boat"
Per il battello ebbro occorre una poesia molto visionaria. Ho scelto questa: Delirio di un Finto Tossico Auto-Politicizzato (Paolo Pellegrino, 2015) Orme orme orme orme frutto frutto frutto frutto acerbo acerbo acerbo acerbo gradi gradi gradi gradi gioia gioia gioia gioia cazzeggio cazzeggio cazzeggio cazzeggio sguardi sguardi sguardi sguardi occhi occhi occhi occhi parlare parlare parlare parlare diverso diverso diverso diverso luci luci luci luci forza forza forza forza fuori fuori fuori fuori canto canto canto canto pazzo pazzo pazzo pazzo coro coro coro coro gusti gusti gusti gusti libertà libertà libertà libertà problema problema problema problema stacco stacco stacco stacco fuga fuga fuga fuga dieci dieci dieci dieci rifugio rifugio rifugio rifugio distruggere distruggere distruggere distruggere annientare annientare annientare annientare prof prof prof prof come come come come scuola scuola scuola scuola turno turno turno turno monte monte monte monte 22 giugno 22 giugno 22 giugno 22 giugno 30 giugno 30 giugno 30 giugno 30 giugno afa afa afa afa secondo secondo secondo secondo gola gola gola gola lupo lupo lupo lupo pelo pelo pelo pelo stadio stadio stadio stadio tifo tifo tifo tifo fascio fascio fascio fascio pecore pecore pecore pecore stomaco stomaco stomaco stomaco 87 87 87 87 anarchia anarchia anarchia anarchia positivismo positivismo positivismo positivismo casa casa casa casa toscana toscana toscana toscana lento lento lento lento vecchio vecchio vecchio vecchio rivoluzione rivoluzione rivoluzione rivoluzione moderatismo moderatismo moderatismo moderatismo ispirazione ispirazione ispirazione ispirazione area area area area post post post post 77 77 77 77 sogno sogno sogno sogno spaccare spaccare spaccare spaccare ambasciata ambasciata ambasciata ambasciata novembre novembre novembre novembre cambio cambio cambio cambio potere potere potere potere tramonto tramonto tramonto tramonto musica musica musica musica adrenalina adrenalina adrenalina adrenalina 70 70 70 70 buonanotte buonanotte buonanotte buonanotte
Bellezza di Sicilia
Spesso molti italiani, e anche molti europei, associano la Sicilia alla Mafia, ma non è così: la Sicilia è cultura, folclore, arte, storia, contaminazione tra popoli, splendidi paesaggi e splendido mare. Voglio spiegarlo in questa canzone, libera cover di "Teorema" di Marco Ferradini: TEOREMA SICULO (M. Ferradini, 1979, Paolo Pellegrino, 2014) Prendi una canna, mozzala bene, fissala con chiodi e bulloni. Prendine un'altra, mettila insieme, che facciano presto un doppione. E fai la carica di palettoni, per giustiziare chi ti stà sui coglioni, e indossa in testa una coppola nera, mettendoti sulla strazzera. Prendi un foglietto, piegalo bene, scrivici quel che devi dire. Fanne un pizzino, che sia carino, e dallo in mano a un tuo Vicino. Che lo consegni alla persona che sai, in questo modo non ti beccheran mai. Poi aspetta la risposta con calma, perchè lei viaggia colla stessa flemma. Se non è Mafia allora che cos'è? Se non in Sicilia allora unni jè? In questa nostra amara terra è.... di certo l'unica legge che c'è..... Prendi un burino magari del nord che non sappia dove sia il sud. Uno di quelli che nella scuola non voglion professori terroni. Vallo tu a prendere presto a Pontida In una cerimonia della Lega. E poi spediscilo a studiare Cultura Lui che ne deficita tanta. Lui ha letto solo questa prima parte di una canzone che è un po' bivalente scritta per quelli che voglian giudicare che forse al sud non sono mai stati. Lui che se va in Sicilia si porta un'arma Perchè pensa di difender la pelle Da questa mafia che per lui è dovunque appena passi il casello di Anagni. Se non è Italia allora che cos'è? Se non è Europa allora non è per te! Tu cittadino del mondo giammai in tanti stati ci dividerai. Se a Bonn non ti sentirai a casa tua Se a Varsavia tu giudicherai i comunisti che secondo te pronti a derubarti dei tuoi appartamenti.... Sparisci Tizio emigra appena puoi L'unico extra-comunity sei tu difendi bene il territorio tuo dagli assalti della libertà.
Luci spettrali con apparizione di intrepidi individui nella freddissima e ventosissima passeggiata di Genova Voltri
Con questi carissimi amici spesso commettiamo i fatti politici. Posterò quindi una poesia politica, con la specificazione che ciò che dico è solo metaforico: Elezioni Americane (Paolo Pellegrino, 2016) Contestatori Americani aumentate ancora invadete piazze spaccate tutto le proprietà private difese coi denti e con le unghie dal famoso Klan il suo ingrassatore bloccate il paese vi portano in galera... ne scendano altri black out totale ne ammazzeranno ma non possono far fuori tutti gli americani aumentate ancora ridicolizzate il sistema attuale bruciate tutto bruci New York bruci New Orleans bruci Chiacago bruci Los Angeles bruci la polizia se starà con lui bruci il Fascismo e chi l'ha inventato bruci il Nazismo perchè l'ha seguito e peggiorato bruci lo Stalinismo perchè ha illuso la gente perchè ha imprigionato perchè ha sterminato. Brucino i Padroni che t'hanno ingrassato brucino i Poteri quelli occulti e forti forse per loro hai vinto sia straspaccato il muro dalla Mexico People tutti i suoi abitanti a distruggere il muro ne uccideranno molti ma non possono tutti succeda lo sconquasso bruci la menzogna brucino gli ignoranti che per loro ignoranza il voto a te hanno dato bruci la loro pancia che hanno ascoltato bruci la forza bruta brucino i sessisti brucino gli omofobi magari proprio a Pisa durante il Seicento ma noi ci sian capiti la Terra è rotonda la Terra eppur si muove ma noi ci sian capiti brucino Sciovinisti ed i falsi Marxisti che han tanti appartamenti e fanno i proletari e poi votano si al Referendum Renzi che dicon di Sinistra che favorisce gli Usa che ora sono forti si si son molto forti son tutti dei falliti in primis chi sta sopra per me non contan niente per me son dei pagliacci soffron di frustrazioni per questo voglion power ma voi bruciate tutto le banche ingrassatrici date una svolta al mondo New York diventi a cocci sapete che non amo chi spacca le vetrine e ancor di più non amo chi spacca la tua testa come quel 20 luglio al San Martino in Zena ma cosa vi rimane a voi Americani vi danno alternative? Proprio non me ne pare! E allora non rimane che dare fuoco a tutto quella tua Casa Bianca sarà una casa nera verranno tutti i neri presto ad occuparla insieme a Rom e Sinti che so che lui non ama ma quanti italiani vorrebbero bruciarli e allora sono io il piromane vero? Svegliati presto USA mandalo in Argentina insieme ai Fascisti che là sono fuggiti l'Europa star non deve vi deve rinnegare e io da rinnegato ti dichiaro dannato e voi già ben sapete che all'Inferno non credo ma per lui e per lui solo e per il becerume solo una settimana a far da servi ai neri a sbarcare in un mondo dove son tutti gay dove sono le donne che violentano i machi dove sono i cervelli che mangiano gli inetti dove ci siano i tori che fanno arar gli umani come disse il buon Juri in tempi ormai lontani ma che ritorneranno se la mente useremo un consiglio io dò chiudano le ambasciate protesti chi è pensante che diverso da quelli che han ragione ucciso che gioiscono solo di fronte ad un inviso.
Costiera Amalfitana Psichedelica
Un'altra poesia su quanti pregiudizi vi siano in Italia verso il Sud. Dedicato a un'amica molto religiosa... ed ottusa... (P. Pellegrino, 2015) Ho ricitato il Santo Rosario, ho messo un cero nel lucernaio, poi sono andata da Suor Maria perché guarisca l'anima mia. Ho aspettato per 13 lune, lutto osservai e velata operai, poi fuggii subbito al paese mio, per espiare un poco da zio. I Di Concetta vittiro a 'mmia mentre cantavo una litania, colla lupara ristai accuppata Da Rosalia stetti ospitata. Io non son donna ma sugnu Santa Nnu' mme taliare, nnu' m'ussirvare. Voto io feci Il Mio Padrone faccia 'dde 'mmia l'estrema unzione. Di Chiesa Donna 'Na baciapile Totta dimissa totta sirvile Mustrare sapi spisso li denti verso chi tenta a farmi pinzare. Fisso tu fosti maschio 'ddo nodd ca tu cridisti c'accussì semu Pigghia di libbri Prova a studiari da to' 'gnuranzia da depurari.
La Resurrezione di Renato Zero (dopo una lunghissima vita, e dopo aver regalato meravigliose canzoni a tutti i sorcini, nel 2089, all'età di 139 anni, Renato morì, ma subito risorse, con le sembianze di Lui da giovane)
Renato Zero è sempre stato per me un divertimento. Non sono proprio un amante incondizionato delle sue canzoni, perchè preferisco il Prog, la Classica Contemporanea e l'Avanguardia Sinfonica. Ma quella sua provocazione, specie nel primo periodo, quella sua aria da profeta, che però sono sicuro che lui stesso sia consapevole che è un gioco, me lo rende simpatico, e quindi mi dichiaro sorcino. Per questo che ora posto questa mia canzone, scritta a imitazione del Suo stile, quello di Renato, Il Maestro (...!!!!) Io (Paolo Pellegrino ispirato da Renato Zero che gli è apparso la sera del 12/1/16) Io, fratello di mio zio. Io, che trasfiguro Dio. Io, sgualdrina un po' puttana. Io, che sniffo Marihuana. Io, non saprò chi tu sia. Io, che vengo a casa mia. Io, che concepito ho. Io, immacolato stò. Io, che dicono di me? Io, che tifo anche per te. Io, che la verginità.... mi rifarò: scambiando identità. Io, che scruto il cielo Io. Io, lo vidi! Era l'oblio! Io, che sorcio diverrò. Io, che bramo ciò che ho. Io, che traviato ti ho. Io, che i costumi ti farò! Io, l'introspezione tua. Io, che bramo che sia sua. Amici miei, io sono qui! Sorcini miei! Che v'ho cresciuti! Restate qui! In questa notte che non morrà, oh si! E la sgualdrina che è in te, fratello... SPARIRAAAAAAAA!
Le Sacre Guardiane della Tomba Pre-Sumera del 4000 a.C
La Mesopotamia mi fa venire in mente il diluvio, ed allora associo l'opera a questa mia cover di "Nights in White Satin" dei Moody Blues (naturalmente non desidero un'alluvione: come leggerete nel testo, il diluvio è solo una metafora) Night in Great Flood (Moody Blues, 1967, P. Pellegrino, 2009) (Un'alluvione che lavi la sporcizia di questo paese, ovviamente in senso metaforico) Venerdì notte tutta in bianco passai ero felice e l'estate andò via. Fulminazioni pioggia rabbiosa la distruzione ho sognato pen noi Questo mondo. questa Italia - ah ah spazzata via - ah ah viiiiia - ah ah ahh eeeh Su c'era Paolo che un bel liscio incassò era nervoso e il maltempo seguii Arrivò al Teiro Che Varazze segnò la' trovo il centro che sognava per noi Quella sera - Quella notte - di temporale ah ah - di distruzione oh oh o o o o o o o. C'era un gran gruppo che cantava così quando era in auge il maltempo impazzò Seguì un'Estate floreale lo so un poco fredda il decennio segnò Era grigio - Era nero - il cielo e il mare - ah ah Maaaare - e eeeeeee. Voglio il maltempo Questo lo so Un fenomeno estremo che s'abbatta su noi Il 7 ottobre del '70 lo so non fu abbastanza abbastanza per noi..... Alluvione Alluvione vieni con noi - ah ah ah nooooi - ye yeeeeeeeee Alluvione Depressione ci toglierai aaaaa ah a nooooi i aaaaaaa.
Il Paese dei Balocchi
Pinocchio anteponeva il paese dei balocchi alla scuola. La scuola è un'istituzione basilare per l'arricchimento culturale, a patto che non diventi Chaltron School, come ne parlo in questa canzone cover di "Magic Bus" degli Who, dedicata a un liceo dove ho insegnato per alcuni anni: Chaltron School (Townshend, Daltrey, Entwistle, Moon, 1968, Paolo Pellegrino, 2014) Mi sono iscritto a Ingegneria Chaltron Chaltron school venuto da un corso d'ipocrisia Chaltron Chaltron School nel liceo scientifico Chaltron............ il più bene che si può Chaltron........ lo sportivo frequentai Chaltron...... se il prof sgarra sono guai Chaltron...... Mozzarelle donerò Chaltron chaltron school se di Napoli sarò Chaltron chaltron school ed il preside ricatterò chaltron......... coi genitori che io so chaltron........ l'avvocato eccolo qua Chaltron chaltron school lui ti aspetta all'uscio già Chaltron........ se tu lo contatterai Chaltron..... vita semplice tu avrai Chaltron Chaltron School Chaltron School Mi hai stuprato! Chaltron Schhol! Mi hai denigrato! Chaltron School! La religione! Chaltron School! Dinamiche di gruppo! Getta, nella spazzatura questa squola dove chi governa son le squadre e il CT che dicono che fare...... La collega mi spiò Chaltron Chaltron School perchè un tre assegnato ho Chaltron Chaltron school e indirettamente lei Chaltron Chaltron school il ragazzo consigliò Chaltron Chaltron School Chaltron School! I genitori! Chaltron School! Le cornacchie! Chaltron School! Moglie professionista! Chaltron School! Docente Qualunquista! detto - non detto - fallo capire - e percepire - che noi siamo - dalla sua parte - e ci dicono - cattoliconi - un po' carogne - siamo impauriti - non sian capaci - di dirlo in faccia - ma noi tendiamo - un bel tranello - al consiglio - tutti uniti - contro di lui - il sovversivo - che pretende - di bocciare - i raccomandati...... Il Signor Preside ci provò Chaltron Chaltron School a Insegnare Qualcosa un po' Chaltron Chaltron School All'assemblea lui sgarrò Chaltron Chaltron School della Diaz di cui parlò Chaltron Chaltron School Dimmi solo che cosa sei Chaltron Chaltron School tu che assicuri quei quattro che Chaltron Chaltron School si trasformeranno in sei.. Chaltron Chaltron School lui bocciare tu non puoi! Chaltron Chaltron School Le due cosche in guerra dai Chaltron Chaltron school quanto vale il tuo Potere Chaltron Chaltron School Ma io vi denuncerò Chaltron School! L'annientamento! Chaltron School! Di una studentessa! Chaltron School! Da una frustrata! Chaltron School! Che invidia la bellezza! Chaltron School! Lei ora è un po' appassita! Chaltron School! E anche di cervello! Dai! Le frustrazioni sfogherai! Sui ragazzi che tu hai! La vendetta applicherai! Lo scrutinio durerà! L'ammissione si farà! Tu una troia certo sei! Tu etichetti quel che vuoi! Al mattino compilerò Chaltron chaltron school i registri e segnerò Chaltron chaltron school e l'appunto io farò! Chaltron chaltron school al collega che non s'adeguò Chaltron Chaltron School Smetti di seguir progetti tu! Chaltron chaltron school E l'Invalsi che tu sai Chaltron Chaltron school tu le menti annebbierai Chaltron Chaltron school e le pecore creerai! Chaltron chaltron school Big Brother seguirai! Chaltron Chaltron school perchè guai tu non vuoi mai Chaltron Chaltron school ed la schiena ti parerai Chaltron Chaltron school e i ragazzi ammazzerai Chaltron Chaltron School Chaltron School sei come una puttana! Chaltron School sei stata già venduta! Chaltron school donata a Confindustria! Chaltron School! E vai sempre più in basso! Chaltron School! Preside e Dirigente! Chaltron School! Funzioni obiettivo! Chaltron School! Funzioni strumentali! Chaltron school! Progetti ed interscambi! Chaltron School! Didattica normale? Chaltron School! Mi ha rotto i cabasisi Chaltron School tu prof della Diaz! Chaltron school! Mandali a Bolzaneto! Chaltron School! Due sberle fanno bene! Chaltron school! Non è scolarizzato! Chaltron School! Da te che non sai amare! Chaltron School! Gioia e contraddizione! Chaltron School! Docente perversione! Chaltron School! Ma a chi vuoi darla a bere? Chaltron School! Ma fammi il piacere! Chaltron School! Ti coprirò di fango! Chaltron School! Ti rifarò in tre giorni! Chaltron School! Svegliati professore! Chaltron School! Dai mostra tutti i denti! Chaltron School! Non siamo tutti scemi! Chaltron School! Ci sono dei pensanti! Chaltron School! Noi non ci piegheremo! Chaltron School! La scuola rifaremo....
Cilindro di Tipler affrescato da Atlantidei nel 12000 a.C
Questo dipinto è un acrilico su tela di dimensione 50x70, che rappresenta una macchina del tempo per andare nel passato, proposta dal fisico Tipler. I suoi calcoli sono matematicamente ineccepibili, ma per potere essere realizzata c'è bisogno di una quantità di energia che la tecnologia attuale ancora non può disporre. Questo vuole anche rappresentare il mio interesse per le ultime scoperte della Fisica (insegno Matematica e Fisica in ruolo in una scuola statale di Genova), ma questo mio amore per tale materia è contaminato coll'immaginazione e la passione per il mondo orientale, mediorientale e per le civiltà precolombiane, che cerco di rappresentare nel cilindro che ho dipinto come affreschi di Atlantidei, connettendoli a popolazioni pre-sumeriche mesopotamiche. Purtroppo non riesco (da quattro mesi - il dipinto è stato concluso nel Luglio scorso) a postarlo in modo dritto, perchè viene visualizzato ruotato di 90 gradi in senso antiorario, e d'altra parte non voglio rinunciare a inserirlo nel mio progetto, perchè questo quadro si è appena classificato al quarto posto nel Premio London Art 2016, a cui ho partecipato supportato dall'Accademia Santa Sara di Alessandria diretta dal Cav. De Gregorio. Quindi chiedo cortesemente se voi potere correggere l'immagine, dato che io non vi sono riuscito in alcun modo, grazie!
Fantasia Romana Astrale
Roma suscita meraviglia, sogni, immaginazione. A questa città voglio dedicare questa mia poesia, in realtà scritta per fatti che hanno caratterizzato un'altra città, che descrive una vicenda che ultimamente riguarda parti della capitale, con la speranza di poterlo risolvere al più presto: Ode a' Munnezza (P. Pellegrino, 2013) Figlia di Napule rigettata dai più fosti contesa da chi bramava brevetto suo l'annichilirti. Rimembro te, ma non dovrei. Tu ancora vivi. T'hanno sfruttata, t'hanno venduta. Alta l'offerta Per te o' Monnezza napulitana. La prostituta. E scruto il Sud che è terra amara. Ruoto a occidente Monnezza è mente. Ruoto ad oriente Monnezza è modo, contrasta il Lodo colla finzione del rampicante alle Alte Vette di chi sfruttò la repressione nel decennale l'arrampicata la scalinata viva l'Europa l'Europa Unita, che dal Diamante connessa stette con chi diresse la Concezione o, a vostra scelta la Pasqua in fiore. Napulitana la tradizione dell'arrangiarsi stereotipata di Concettina che sta velata non vuol vedere non ha più voglia quei fronti d'onda di trasmissione del replicante l'Estrema Unzione. Monnezza mia simbolo amaro affare losco reagenti e agenti diossina armata contaminasti chi ha non potere Vieni a Certosa Faremo un rito per scacciar via questa afflizione. Porta la Scorta O meglio tante scorte portate illuminate le nostre notti di chi ha comprato di chi ha pagato fatto da solo col suo lavoro benedizione dal Vaticano. Tu me li compri, io li converto li rendo automi di confessione l'originale un gran peccato Ma abbiamo tolto quella monnezza.
Viaggiando
collegherò il quadro a questa poesia, cover di una canzone di Battisti, dato che in essa parlo anche di viaggi e spostamenti, non sempre liberamente scelti. Anche per te (Mogol, Battisti, 1972, Paolo Pellegrino, 2016) Per te che vieni da Ragusa ed incazzato sei, per la cattedra a te proposta e rifiutar non puoi. E tu hai lasciato giù la tua famiglia, e qui gli affitti son stellari e solo tu sarai. Anche per te, vorrei lottare ed io lottar non so, anche per te, darei tutto quello che ho. Ma son qui, io son qui, solo io qui, e gli altri miei colleghi, si stanno già arrendendo, forse perché sposati, con chi un lavoro possiede qui, che non fa a loro dir di si. Per te che insegni con passione ed ignorato sei, dal dirigente che ha premiato chi progetti fa, e poi, lui la loda nel nostro collegio, perché il didattichese mangia la Cultura e il sogno. Anche per te, vorrei lottare ed io lottar non so, proprio perché io massa critica non ho. E così, e così, e così, per ora qui, a scrivere pensieri, che un dì molto di ieri, erano come un cell, che messaggiava questo a chi, quel giorno avrebbe detto si. Per te che hai quattordic'anni e sulla strada sei, e tenti di venire a scuola ma studiar non puoi, per te che la collega ti ha già apostrofato: non sei scolarizzata e credi di fregare noi. Anche per te, voglio sognare ed io sognar saprò, anche per te, queste mie idee propagherò. E così, e così, e così, parto da qui, per riformar la Scuola, difender la Cultura, ridare a te un progetto, di cui il Sistema ti derubò, progetto che re-inventerò.
embryonic fusion
In questo disegno mi sono ispirato a un lungo brano dei Catapilla, gruppo britannico di rock progressivo. Il pezzo dura oltre 24 minuti, ed è cantato con una voce solista molto aggressiva, quasi raccapricciante. Quindi voglio associarlo a una mia canzone di denuncia di mafia scolastica, cover del brano "La Città Fatta a Inferno" di Tito schipa Jr: La Scuola Fatta a Inferno (Tito Schipa J, 1973, Paolo Pellegrino, 2016) PROFESSORE Scusami, cerco un testimone... FUNZIONE DOCENTE Tu pensi troppo! Sai fregartene un pò? PROFESSORE Non scherzo, tu faresti il testimone? FUNZIONE DOCENTE Tu comincia, che poi vedremo. PROFESSORE Ah, non ci speravo di trovare dell’aiuto, c'è quel ragazzo che si sente perduto. Ti racconto di più? Vuoi fare il testimone? FUNZIONE DOCENTE Non serve proprio a niente quello che tu vuoi fare, devo proprio andare, mollami! PROFESSORE Ma ti rendi conto che se lasciamo fare, diventerà la norma ciò che accadde qui. Tu hai sentito il 29 cosa disse lei, era il 2 dell'anno 9:15 FUNZIONE DOCENTE in quella classe là — ma poi nessun parlò. PROFESSORE Ma perché dici così…ora? ALTRO PROFESSORE Ti ha fermato io lo so dichiarato senza onore A te so, so, so, so, so! PROFESSORE Ma, allora tu hai udito anche colui che mi gridava, mafiosamente. Ma c'è dell'altro sai, che è dirompente. Perché, perché lo tratta così? Perché? CORO La scuola è fatta a inferno c'è dell'etica vuota voi dovreste combattere chi è moderno. PROFESSORE Gente, andate a votare! CORO Cosa? PROFESSORE contro quella riunione! CORO Ah! Lo sai? PROFESSORE Studiando moti e mele, finisci in prigione CORO Come puoi se non lo fai? PROFESSORE La storia dell'alunno che ha chiesto di uscire, e cercava l'altro tizio per usare parole… CORO le parole di che? Non era Marijuana? PROFESSORE Entrando in quella classe, ascoltando “la mala” cogliendo nello sguardo una menzogna sovrana pensavo, uno è già fatto adesso si fanno tutti ma come posso avere delle idee così brutte? Consigli dati a Maggio prima di quell'evento, e anche un altro nome, ma in fondo sempre lui, diventi il suo ricordo. Sentirmi dire: “Lui no!" ma io amo, ma io cerco, difendo lui e lui” e invece no, no, no, no, no, no! In fondo cerco solo un prof pensante un testimone, il testimone! Ma quella mia collega parla come un omone. Perché vuole scappare di qui? Oh no! CORO La scuola è fatta a inferno, c'è dell'etica vuota, voi dovreste combattere chi è moderno. UNO STRILLONE IL PENSIERO È DA CONSIDERARSI PERDUTO, RESTANO SOLO LE COMPETENZE! CORO ARIA FRITTA UNO STRILLONE OGNI PROF VIENE RIMPROVERATO PERCHE' E' OBSOLETO! CORO ARIA FRITTA UNO STRILLONE CON SGUARDO ALLUCINATO HA RISPOSTO: MI RIFIUTO! CORO ARIA FRITTA UNO STRILLONE DICHIARA: LA SCUOLA PREFERISCE MORIRE ANZICHÉ VIVERE, NON HA BISOGNO D’ALTRO! CORO ARIA FRITTA UNO STRILLONE GRANDI PASSI VERSO LA MESSA A PUNTO DI UNA LEZIONE SINTETICA TELEMATICA! CORO ARIA FRITTA UNO STRILLONE TUTTO È CAMBIATO: LO SCHIAVISMO E' UNA NORMA E LA LOBOTOMIZZAZIONE RIGUARDA TUTTI! CORO La scuola è fatta a inferno, c'è dell'etica vuota, voi dovreste combattere chi è moderno. VENDITORE Guardate, c'è una mail che è mia. FUNZIONE DOCENTE Io obbedisco, dipendo da te. VENDITORE Su quel sito c'è una mail che è mia! Dovrai far tutto quello che puoi! PROFESSORE Ma io ti denuncio, io ti tiro un pietrone. VENDITORE Vi manderò al confino tu e quell'altro coglione. PROFESSORE Cosa vuoi tu da me? VENDITORE Conosco la tua razza. PROFESSORE No! No, no! No, no, no! No, no, no, no, no, mi sa che non ci sei, io quel che voglio è solo una scuola pazza, e se ritrovo lei ho già fatto molto, molto, molto, capisci? Molto! VENDITORE Ah, ah, ah! Ma io voglio annientare chiunque osi pensare, troppi sono di più. Di più per scuola pazza. PROFESSORE Ma tu che sai? Chi sei? VENDITORE Ti salvo, Prof—Sei salvo! PROFESSORE Allora no, grazie, no, son io che dico no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no! VENDITORE Aspetta, dove credi di fuggire? Il tuo dovere è di eseguire. Se vuoi esser salvo sta’ con noi, non puoi fare tutto quello che vuoi! Non fidarti di te, oh no! La scuola mia,vuol premiarti tu regalaci i sogni, lascia scegliere a noi quel che ti conviene! Ah, ah, ah! Ascolta… LE PECORE NON PENSARE MAI CHE TUTTO E' MALE NON GUARDARE MAI NEGLI OCCHI UN ANORMALE RISCOPRI TUTTO CIO' CHE E' MEDIEVALE NON LASCIARTI AFFASCINARE DAI COLORI CERCA DI ESSERE SOLTANTO UN MESSO E DI' PURE A QUELL'ALLIEVO “TI BUTTI NEL CESSO!” GUAI A TE SE—E GUARDA SEMPRE GIÙ EVITA DI—E GUARDA SEMPRE GIÙ NON SU GUAI MAI NO—NO—NO—NO—NO NO—NO—NO—NO—NO NO—NO—NO—NO—NO NO—NO—NO—NO—NO NO—NO—NO—NO—NO! PROFESSORE No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no!
Tempesta di neve su Genova
Spesso, quando nevica a Genova (in media tre volte ogni inverno - una tempesta violenta ogni 2 inverni) la città si blocca, data la sua topografia tutta in salita, che collega zone marina dove vi sono 15 cm , a zone collinari dove ve ne sono 50 (ma il 21/12/81 ne sono caduti 50 cm in riva al mare). In ogni caso, i problemi della mia città sono molto più estesi, e quindi voglio presentare questo statuto, con una visione che naturalmente va ben oltre a quella ristretta alla mia città, ma conduce all'Italia, all'Europa e al mondo intero. BOZZA (PER ME DEFINITIVA) DI STATUTO DEI CITTADINI GENOVESI (CON VOLUTI E PROVOCATORI SCONFINAMENTI IN COMPETENZE GOVERNATIVE E PARLAMENTARI NAZIONALI, SECONDO LA LOGICA FRONTALMENTE CONTRARIA AL “NON E' COMPITO MIO!...” Scritto nel Novembre 2015 1) Il Comune di Genova considera cittadino genovese, usufruente dei relativi diritti in seguito elencati, ogni persona, di qualsiasi nazionalità, che usufruisca e abbia usufruito per necessità primarie di qualsiasi oggetto presente nei confini del comune per almeno un anno (quindi anche se abitualmente dorme su una panchina o in un sottopasso) 2) Ogni cittadino genovese ha diritto a un reddito minimo di soggiorno (non dico cittadinanza perché sconfina con una questione nazionale) che gli possa assicurare un adeguato sostentamento. 3) Ogni cittadino genovese non può recepire una retribuzione mensile superiore a 5000 euro e non può recepire una retribuzione mensile inferiore a 600 euro per ogni componente a carico della famiglia di appartenenza. 4) Ogni cittadino genovese non può possedere beni il cui valore supera i 5000000 di euro. Questo dovrà essere valutato da un particolare censimento cittadino, che stabilisca il valore dei beni posseduti da ogni singolo. I beni in eccesso devono essere messi a disposizione per garantire alloggi per tutti, per contribuire a opere di risanamento cittadino, per contribuire al miglioramento dei servizi sociali pubblici (trasporti, scuole, ospedali, sanità in generale) 5) Ogni cittadino genovese ha diritto a risiedere in un immobile sicuro (da verificare con una perizia se sussisono dubbi a riguardo) i cui metri quadrati devono essere stabiliti secondo un criterio che tenga conto del numero di persone a suo carico. Se poi suddetto cittadino non vuole usufruire dell'immobile concessogli, il fatto deve essere considerato una sua questione privata e di scelta di vita, senza prevedere alcuna requisizione dell'immobile posseduto. 6) Ogni cittadino genovese ha il diritto a un'istruzione il cui costo (libri di testo, tasse d'iscrizione universitaria) deve essere proporzionale alle sue entrate in modo da non precludere la possibilità di una vita culturalmente stimolante. Il comune non può stabilire tasse d'iscrizione a scuole di grado inferiore all'istruzione universitaria. 7) Ogni cittadino genovese ha il diritto ad agevolazioni nell'acquisto di materiale culturale, nell'accesso ai cinema, teatri e altri luoghi dove si fa cultura. Le agevolazioni devono essere stabilite in base a una percentuale non valicabile del reddito recepito. 8) Ogni cittadino genovese ha il diritto a spazi verdi nel rapporto di mezza ara di verde per abitante (50 metri quadri) . Se il calcolo degli spazi verdi disponibili risulta inferiore, il comune deve entro tre anni provvedere alla creazione di aree verdi attrezzate o al più soggette a un mantenimento ed a una pulizia periodica. 9) Ogni cittadino genovese ha il diritto ad usufruire gratuitamente di una superficie equa di spiaggia. Le attrezzature balneari devono praticare tariffe eque e proporzionali al reddito di ogni singolo. 10) Ogni cittadino genovese ha il diritto di poter raggiungere qualsiasi località all'interno del comune con mezzi pubblici efficienti e frequenti. 11) Il trasposto pubblico all'interno del territorio comunale deve essere senza pagamento di tariffa fissa, ma ogni cittadino, a secondo del reddito, deve contribuire con una piccola tassa annuale. 12) I cittadini del territorio comunale di Genova devono essere suddifisi in fasce a sceonda del reddito mensile recepito per ogni singolo, nel seguente modo: Fascia A: da 600 a 1000 euro; Fascia B: da 1000 a 2000 euro; Fascia C: da 2000 a 3000 euro; Fascia D: da 3000 a 4000 euro; Fascia E: da 4000 a 5000 euro. 13) Ogni cittadino genovese può costituirsi in asscociazioni, gruppi e comitati per il controllo dell'attività, del bilancio e delle spese del Comune, che a sua volta deve rendere trasparenti tutte le operazioni finanziarie effettuate. 14) Il cittadino genovese ha il diritto a vivere in un ambiente dove le sostanze inquinanti dell'aria non superino la metà del valore massimo consentito, e i cittadini devono eleggere una commissione di tecnici specialisti per verificare periodicamente se questi valori vengono rispettati 15) Il cittadino genovese ha il diritto di usufruire di mezzi di trasporto al passo coi tempi. In particolare, il comune deve privilegiare il ripristino e il rimodernamento di vecchie strutture atte al trasporto pubblico piuttosto che crearne altre che inevitabilmente rechino gravi traumi al territorio e provochino un notevole aumento dell'inquinamento. 16) Il cittadino genovese deve avere libero accesso ai consigli comunali e di municipio, sia direttamente che attraverso i mezzi di comunicazione offerti dalla moderna tecnologia. 17) Il cittadino genovese ha il diritto alla massima trasparenza riguardo alla conoscenza del lavoro del comune e dei municipi, in particolare riguardo alle spese e agli investimenti. 18) Ogni scuola del territorio comunale deve avere la funzione acculturatrice di ogni cittadino che lo desidera, fornendo nelle ore non adibite alle lezioni libero accesso alle relative blibioteche ed a riunioni di cittadini, organizzate o no dal personale della scuola, per promuovere la divulgazione della cultura. A questo scopo, la città deve essere divisa in quartieri relativi alle singole scuole che vi appartengono, e ogni cittadino deve contribuire, con una piccola tassa proporzionale alla fascia di reddito in cui è collocato, all'arricchimento dell'offerta formativa delle scuole del quartiere di riferimento. 19) I cittadini genovesi si oppongono all'embargo italiano sulle nozze gay, e chiedono al comune di certificare ogni tipo di unione civile, che nella nostra città deve godere degli stessi diritti per ogni tipologia, in aperto contrasto colle direttive nazionali. Su questo fatto, i cittadini genovesi chiedono al Comune di Genova di auto-dichiararsi PRIMA regione d'Europa e POI regione d'Italia. Inoltre, i cittadini genovesi chiedono al Comune di scavalcare le direttive nazionali sul divieto di adozione per le coppie che sono escluse da tale diritto. 20) Il cittadino genovese ha il diritto a usufruire gratuitamente di ogni tipo di cura e di ricoveri ospedalieri in qualsiasi struttura della durata relativa alle esigenze della malattia. Negli ospedali interni al comune di Genova deve essere libera ogni tipo di sperimentazione, anche quelle non ammesse nello Stato Italiano a causa delle oscurantiste interferenze del Vaticano. 21) All'interno del comune di Genova vige l'assoluto divieto di promuovere la costruzione di smaltitori di rifiuti inerente a qualsiasi macchina termica. Ogni cittadino ha il dovere di rispettare rigorosamente la raccolta differenziata, e ogni operatore ecologico e superiore dell'AMIU ha il dovere di applicarla rigorosamente. 22) Nel comune di Genova vige il divieto assoluto per le farmacie di vendere farmaci generici, che sono quindi soppressi. Ogni cittadino genovese ha il diritto ai farmaci originali, gratuitamente per le prime due fasce, e con ticket proporzionali per le altre tre fasce di reddito 23) Nel Comune di Genova è ripristinato l'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori del 1970, che vale per tutti i dipendenti comunali e per ogni azienda collocata nel territorio di Genova. Tutti i lavoratori di ogni categoria devono avere ripristinata la Scala Mobile. 24) Per i dipendenti comunali è ripristinata la Scala Mobile per regolare le retribuzioni dei singoli lavoratori. 25) Nel Comune di Genova, in caso di matrimonio o convivenza etero od omo, nessuno dei coniugi può imporre all'altro il proprio cognome. Pertanto i figli avranno entrambi i cognomi dei genitori, con precedenza in ordine alfabetico. 26) Il Comune di Genova è molto preoccupato per la diffusa violenza e abusi sui minori. Ogni quartiere deve essere dotato di un apposto centro composto da psicologi e pedagoghi, col compito di raccogliere qualsiasi segnalazione da parte di minori, anche di un semplice schiaffo, e procedere a relativa denuncia penale. Anche il minimo atto di violenza su minore deve essere punito con una sanzione o con relativa detenzione a secondo della gravità dell'atto commesso. La denuncia penale per violenza o abuso su minori non deve comportare onere per il ricorrente che appartiene alle prime due fasce di reddito, e un piccolo onere proporzionale per le altre due fasce. P.S Però non sono così cretino da illudermi che un gruppo le presenta al comune e Questi l'accetta. Io vorrei divulgare questo statuto utopistico con volantinaggi, assemblee, creando gradualmente (ci vorrà molto tempo) una massa critica eversiva, non composta dai vecchi sindacati ammuffiti e traditori (compresi quelli di base), ma da persone pensanti a cui non sono ancora riusciti a lobotomizzare il cervello e che sono pieni di rabbia costruttiva e creatività, per ridare vita alle lotte creative rivoluzionarie tipiche degli anni '70. Quindi sogno, ma cerco di trovare i modi per divulgare i sogni, dato che è proprio perchè la gente ha smesso di sognare che il padronato dall'Autunno '77 in poi ha re-niziato a riappropriarsi di quello che era diventato nostro perché era nostro per diritto acquisito di abitanti del pianeta. Paolo Pellegrino
Palazzi Imperiali Orientali del re delle galassie principe della cultura cosmica
Sull'importanza della cultura posterò questa mia canzone, cover di un brano dei Soft Machine, "Lullaby Letter". Lettera a uno studente (R. Wyatt, M. Ratledge, D. Allen, 1968, P. Pellegrino, 2016) Studia studia studia studia studia studia studia studia Io so che è duro studiare non sempre ti dai da fare non riesci molto a capire che serve per non morire Reclama ancor più cultura Di lei non aver paura E così unendoti ad altri potrai cambiare il corso corso - corso - corso - corso - corso Ti hanno azzerato la mente con smartphone sempre presente Dall'Autunno 77 La direzion non s'inverte prova a sognare la vita ascolta chi l'ha vissuta tu non sai ma il tuo tempo libero sarà valorizzato ato - ato - ato - ato Ci han lavato il cervello coi programmi cretini gettali ai netturbini ora - ora - ora imbastisci un teatro prova se lo vuoi vuoi Se voi diventerete in molti la massa critica aumenta - a - a e un movimento - ne verrà fuori (Ora interviene l'assolo strumentale di synt e si grida quanto segue) Inventiamo pazzia Straluniamo il linguaggio Parliamo dei buchi neri e anche di ipocrisia che regna e di militarismo e di creazione d'Isis multinazionali i poteri forti i poteri piccoli quelli delle cornacchie di funzioni obiettivo di leader di partitini di parlamentari di cafoni arricchiti il Latino telo farà capire tu col Greco lo realizzerai con la Mate tu discernerai e con l'Arte apprezzerai l'Economia ti farà comprendere i giochi il Diritto le leggi ingiuste tu saprai imbastire una critica tu sarai cittadino un cittadino costruttivo (ora riprende la strofa) Vorrei che tu capissi che non sprecassi il tuo tempo magari dormendo in classe se finta fai di ascoltare La tua cultura è preziosa bomba a orologeria attenzione mi ringrazierai tu di esser stato severo quattro - dato - otto - dopo sogna! la lezione è finita quella fondamentale ale - ale.
Paesaggio Psichedelico
Collegherò l'inserimento di questo mio disegno con una mia cover di tre canzoni molto psichedeliche dei Beatles, scritta nel 2011, anno dei 150 anni dalla proclamazione del Regno d'Italia. Sono riflessioni su tale commemorazione: E' la cover dell'ultima parte di Sgt. Pepper: Un giorno tra noi (17 Marzo) (J. Lennon, P. M. Cartney, 1967, P. Pellegrino, 2011) Un nuovo giorno è sorto in noi Mazzini e Garibaldi vedo là La Storia che sudiato abbiam Che ci ha cresciuti è falsità! Nel sessantun cent'anni ormai Un altra era si spalanca in noi L'antica Roma in testa sta col suo fascismo nato già. Ispirazione e fedeltà agli ideali Patria, Dio e Mammà La Destra Storica lo sa come il bambino sa addestrar, che bravo èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè.............. Sogno, mi sveglio e poi, Il pattume è su di noi! Attraversa l'Oceano e vien da là Dall'America che ci ha salvato e poi tradito ci ha! Vedo una coppola, la proprietà, che tu difendi a spada tratta già! E il posto auto tuo che presto avrai, non di nessuno sarà mai.... La mia città, che tristezza che faaaaaaaaaaaaaa..... La mia realtà, mi ha abbattuto più in laaaaaaaaaaaaaaaaa..... Va pensiero vai! Or vedo un burosauro e poi, una velina col Maiale sta. Che cosa si vuol celebrar, la nostra inferiorità. Rettorica e tristezza in noi Austriaci ed Italiani morti la' Ma l'espansione s'ha da far Sei federale anche tu? Il tuo decreto tanto osato hai! Ma solo Dio, Patria e Papà, ci fanno a noi dimenticar un sogno e pooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooi Buon giorno! Buon giorno! Buon giorno! Il 17 è già e per traverso certo andrà! La solidarietà: lei solo è valor da celebrar! Ti vedo stanco, Giorgio e poi! Parli! Sentenze udite già io vado presto a Quarto. E da laggiù m'imbarcherò, Gridaaaaaaaaa! Scappo di casa io me ne vado giù in Spagna! Buon giorno! Buon giorno! Buon giorno! Il nostro generale ci darà un mucchio di istruzioni e poi! Si deve noi per forza tutti andar! Parata militare là! Republlica fondata sulla Mafia e Santità il Vaticano ordinerà! Generale fascio! Generale fascio! Generale fascio Royal Club! Vaticano fascio! Dio, Patria e Famiglia! I valori son rimasti là! Ma non si dimette, ma lui si demente, ma non si trasmette poiiiii, nel club!Guardo! Credo! Vivo! No! Mi sono già dissociato!
Chiesa psichedelica
Voglio proporre questa mia canzone, che non è contro i preti in generale, ma solo verso alcuni preti che ho conosciuto, ed è la cover di Angie dei Rolling Stones: Prete (Mick Jagger, Keith Richards, 1972, Paolo Pellegrino, 2011) Prete Prete! Prete! Tu alla messa inviterai! Prete! Prete! Nella rete attirerai! Di Gesù non vuoi parlar, perchè ti può rovesciar! Se la gente lo conoscerà! Prete! Prete! Tu sei inutile lo sai! La messa! Tu celebri! E tu tempo perderai! Ma tu ancora in tempo sei, per la conversione sai..... vatti a leggere il Vangelo! Prete! Oh Prete! Metti i fiori sull'altare! Oh prete! Oh prete tu! Tu gli avvisi vorrai dare! E non t'interesserà, chi era Cristo e l'Aldilà Perchè tu solo obbedisci! Prete! Prete! Il cervello t'han comprato! Prete! Prete! Il cervello tu hai venduto! Al Sistema servirai Per condurre il gregge sai. Dove Confindustria ti dirà! O prete! O prete! Ti sei chiesto chi era Cristo? O prete! O prete! Questo mondo a te va bene! Al sicuro tu sarai, A Berton t'inchinerai, lui che muove le pedine! Oh prete! Oh prete! Tutti noi ci sian cascati! Prete! O Prete! Tanti tu hai emarginato! L'obbedienza che tu hai, non sarà virtù lo sai! Funzionale tu sarai! Prete! Oh prete! Tu un imbroglio non sia mai! Tu la Chiesa spaccherai!
I verdissimi prati e i numerosissimi fiori della campagna genovese
Questa foto è stata scattata in una delle zone più piovose d'Europa. Per me la pioggia è benedizione, perchè rende verdi i prati e rigogliosa la natura. Questa canzone, cover di "God" di John Lennon (1970), spiega il mio amore per pioggia, nuvole, vento e prati verdissimi, che mi rigenerano la mente: WEATHER (J. Lennon, 1970 P. Pellegrino, 2010) (canzone per riflettere su cosa voglia dire “Bel Tempo”) Weather is a Concept by which we measure our perversion I'll say it again Weather is a Concept by which we measure our perversion I don't believe in blue skies I don't believe in sunny beaches I don't believe in calm I don't believe in Fohn I don't believe in moderation I don't believe in sickness I don't believe in high pressure I don't believe in 1040 I don't believe in today as yesterday I don't believe in summer I don't believe in Taggia I don't believe in Mortola I don't believe in Susa I don't believe in Nizza I don't believe in Genoa I just believe in Tromso...and that reality Sickness is over What can I say? Sickness is Over Yesterday I was the crier But now I'm reborn I was the prophet But now I'm Paul and so dear friends you'll just have to weep with me Sickness is over
Soffitto pseudo-affrescato di sogni di mondi estraterrestri ispirati ad antiche civiltà terrestri
Questa mia canzone credo possa esprimere le sensazioni che si possono provare: LA LINGUA DEL MIO PIANETA (Paolo Pellegrino, 2016) Sole che sorge dentro di te un'astronave che occulterai alberi strani prendono il te Luna saturnia tu ingrasserai Cambia linguaggio una volta al dì shifta il codice del tuo "si" pini silvestri pitturerai e l'ufo non potrà capir mai In quella scuola s'insegnerà codici nuovi di ambiguità i forti powers scolorirai a decifrarti saranno guai In una notte cancellerò preposizioni ed avverbi un po' e verso l'alba li rifarai e il benpensante confonderai Sogno la mate che insegnerò generazione io cambierò gli acculturati che sfornerai al lor lavaggio diranno "MAI" Se vi riunite di lunedì non sia lo stesso che il venerdì ogni tematica slitterò quando trattarla non lo dirò Se un'assemblea teniamo noi ci capiremo parecchio sai Ma se per caso lui interverrà In Afghano ascoltar dovrà Un malinteso creiamo sai non riuscirai a decifrarci mai definizioni gratis darai ma il nostro cuore non avrai mai si canta così: stacco iniziale musicale: (chiave di Sol) sol sol fa fa mi mi sol sol fa fa mi mi ogni strofa: sol sol sol fa fa fa mi re sol dod dod dod lad lad lad la la sol (fa) sol sol sol sol sol sol lad lad do dod dod dod dod dod dod do do lad Si può variare e rendere più inquieta ogni strofa aumentando la dissonanza
Visione onirica di freddo luogo sospeso nelle nubi psichedeliche
Associo l'opera alla seguente mia poesia: SATURNO 51 (P. Pellegrino, 2014) Voglio andare su Sirio io non amo il martirio la' è nato Stockhausen seguirò le sue tracce cerco pelli afghane ma formate un po' strane colle subparticelle dal futuro al passato come scorre il mio tempo di una luna giovese come un granchio malese. Voglio andare su Sirio partirò a mezzogiorno vedo luci del Tibet siti aztechi di Hokkaido seguirò Gorbaciov fino al Mare d'Azov Ho smarrito le siepi che ho raccolto giù a Nepi poi vi ho messo induttanze collegate a un trasformer accarezzo il mio Condy il condensatorino che però è di Milano l'ho comprato alla fiera venne da Singapore giaccque in un monastero tutto avvolto di fumo l'insensiere sprigiona e la canna consola. Voglio andare su Sirio sono io già arrivato ma non trovo il delirio che mi son prospettato tanti siti islandesi che camminano in geyser mentre io vedo il Kaiser. Ma quaggiù c'è un errore Ammoniaca di sole e anche un poco di Stronzio con il cesio infestato Quella grande muraglia che confina col Cile presso il sito di Iquique dove mai cadde giù. Balenotteri rosa mi svolazzano a iosa nelle mie piantagioni in Colombia migliori. Vedo Vladivostock Sento un motivo rock Suono Berio e Xenakis nel canal di Patrasso. Ho tirato giù il sasso. M'ha portato sul Nemrut tra le statue pagane un po' allucinatorie. Del mio Kurdistan in cuore. Qui l'Armenia mi appare un costume rossastro ma non è d'alabastro No! Mi sono sbagliato! Qui non sono su Sirio! Questo è un pluri delirio. Sono io su Saturno Ma in un altro universo Uno ch'è parallelo 51 Gigajoule 1 solo Saturno. Energia più elevata. E potenza erogata.
Scuola Nostra - sceneggiata fotografica realizzata nei pressi di Chiavari (Ge)
Questa canzone parla di Mafia Scolastica (Settentrionale), che ho sperimentato sulla mia pelle e in quella di altri colleghi e amici. Scuola Nostra (Gianfranco Manfredi, 1977, Paolo Pellegrino, 2016) Sta nel riso suo beffardo nell'ammonimento occulto sta nel metterti da parte nel levarti la parola in quella riunione assurda e tu non vuoi avere grane nel profondo del tuo odio per la cosa disuguale Sta nel "sogno" realizzato come un mitra lucidato nell'anestesia di rabbia nel taggarlo spacciatore nella morte della scuola nel rifiuto dell'umano nella competenza in testa nell'accusa a lui gratuita Sta nel prender le distanze dalla musica sull'erba nel saper nella riunione del lavoro delle talpe nel distruggere ogni sogno nelle carte sue occultate con la droga nella testa del tuo film fatto ad arte Sta nell'odio del diverso nella cosca collettiva sta nelle figure nuove nella tua restaurazione ma io tiro i sampietrini nell'incendio della casa sta nell'odio perpetrato col tuo piglio da demente Sta nell'etichetta messa nel razzismo che in te è innato nel nascondere il dipinto meglio che sia digitale nel corregger l'allegato nel discorso già troncato ma chi ha detto che non c'è? Ma chi ha detto che non c'è? Sta nella tua ipocrisia nella recita stanziante nel sorriso conveniente nella fine di uno stato c'è, c'è. sì che c'è. ma chi ha detto che non c'è?
ESPRIMERE CON L'ARTE FIGURATIVA, LA POESIA E LA MUSICA, L'IMPORTANZA DELLA CONTAMINAZIONE TRA TUTTE LE CULTURE, PASSATE E PRESENTI.
Questa mia cover di una splendida canzone di Peter Hammill ("House With No Doors"), al tempo coi Van Der Graaf Generator, penso possa esprimere meglio di tante parole la mia idea di un mondo senza confini, cioè Senza Porte.
Senza porte (P. Hammill, 1971, Paolo Pellegrino, 2016)
Nella torre di Isfahan,
strani lama che,
volano,
pensano,
vivono.
Nelle vie di Srinagar,
i tappeti vanno giù,
esplorano gli dei
del Messico,
che vive in me.
Guardo più in là,
io conoscerò,
frutti rossastri io porgerò
a chi mi ospiterà.
La Luna è via
è dentro di te,
coste battute,
venti furiosi
prendono il tè,
s'incontrano,
confrontano.
Guardo il lido degli Achei
guardo e sorrido io
per la Grecia che
tanto insegnerà
di democrazia.
Vedo le astronavi che
scendono giù
dall'Universo Suo
e visitano
gli Atlantidei
che volano.
C'è una villa nell'oblio,
che Nettuno bramerà,
fagocita,
la piovra.
Oggi il tempo cambierà,
ed il vento cederà,
meteoriti cadran giù,
su Giove e su noi.
Felici.
Conosco il selfie che ti farai,
già sogno il disco che ascolterò
ma senza long playing.
Tu potrai entrare
non busserai,
ti accoglierò e mi porterai,
il dono del Qatar.
Subito, vivo.
Dopo venne un angelo
che mi ha portato un disco che
suona quella musica celeste che esprimevi tu.
Io vado a cercarla in Himalaya sulle vette nelle nevi che
purificano l'anima e riempono di spirito.
Trovo delle barche in solitudine
che hanno attraversato lo
stretto di Hormuz per salvare i tesori dell'Iraq.
Sento quella musica celeste progressiva d'avanguardia che,
potrete ascoltare nel mio video che ora linkerò.
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