Sull'Io: inutilità condivisa

Sull'Io: inutilità condivisa

Fotografia Digitale, Filosofia, Digitale, 1x1x1cm
Ho creduto e credo che l'unica forma di spettacolo sia la pornografia. Su questa ho gia scritto qua.[http://www.premioceleste.it/opera/ido:260113/] (dunque) L'arte è solo una pallida esecuzione, ai compossibili. Allora rimane la viseità "visagéité" in francese: “Tutti i fenomeni di comunicazione e scambio dipendono dalle leggi e dalla giurisprudenza che governano la viseità dominante” (Guattari in un libro introvabile e mai tradotto..). "Faciality" nella traduzione dal francese all'inglese (americano) ma ne esce un quadro riduttivo, patologico e categorico (classificazioni), una viseità tutta in "americano": sociologia del territorio, unico marcatore statistica che include il bisogno alla sociologia, per il nuovo mondo; una discriminante. Il punto, ciò' che a me interessa è il desiderante, ciò che esprime il viso che introduce al desiderio reciproco. Ciò che eccita i sensi: il viso desiderante. Il selfie è una inclusione, un ritrovare questo marcatore. Nel caso sopra (la fotografia) il desiderante è lo sfondo.. la natura nella sua più' bella estroversione "pornografica".
https://www.youtube.com/watch?v=GK-rq05TbeM

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