Core
Altre opere
Il fondo ad acrilico.
Il fondo per adesso è finito. Lo lascio asciugare bene e riposare, per decidere come intervenire successivamente. Sarà un processo lungo, perché la ricerca fra informale e figurativo richiede una riflessione profonda fra ciò che ha un significato e ciò che è superfluo. Ogni macchia, ogni riflesso, sono il frutto del delicato equilibrio fra spontaneità e raziocinio.
Alla ricerca dell'equilibrio con il Grigio di Payne.
Piccoli aggiustamenti di tonalità: ogni macchia deve bilanciarsi con l'altra e l'occhio dell'osservatore deve essere indirizzato e piacevolmente guidato alla scoperta del fiume. Ogni tela deve vivere di vita propria all'interno del mosaico, ma le singole tele sono collegate le une alle altre da un colore che fa da collante: il Grigio di Payne, che è il mio colore prediletto.
"Ricordi del fiume Adda", 100 x 120 cm (13 tele).
E' stato durante l'osservazione della danza elegante delle foglie trascinate dalla corrente che ho pensato a questo lavoro: i riflessi degli arbusti nel fiume erano accesi dai colori dell'autunno, il fiume scorreva placido, mentre all'orizzonte c'era una leggera foschia. Ho voluto rendere omaggio alla bellezza di questo grande fiume, nella speranza che tutti noi ci si possa rendere conto che questa grande bellezza va amata e preservata.
"Progetto Mosaico": "Mosaico d'acqua: ricordi del fiume Adda". "Water mosaic: memories of the Adda river"
Ogni singola tela trova il suo equilibrio nel gruppo, ma può essere presa singolarmente, cioè come lavoro unico. Quindi ogni singola tela deve avere un suo significato e una sua bellezza: unendosi poi alle altre si ricrea un’unica immagine. Il titolo "Progetto Mosaico" significa proprio questo: siamo individui unici, come ogni singolo quadro, con una propria identità e singolarità, ma siamo anche parte di un gruppo più grande, in cui dobbiamo convivere e il rispetto dell’individualità è la base della convivenza.
Questa scomposizione fa sì che alcune tele siano figurative e altre informali. Secondo me la pittura figurativa, quella astratta e quella informale non sono agli opposti, perché un quadro dovrebbe poter essere tutto, senza confini e definizioni prestabilite.
Ad oggi ho dipinto altri tre quadri con questa tecnica, sempre tratti da mie fotografie e da schizzi dal vero.
Ho sempre un quaderno per gli schizzi ed una macchina fotografica a portata di mano, perché l'ispirazione mi coglie di sorpresa: può essere il volto di una persona, un riflesso dell'acqua, un muro rotto, una nuvola nel cielo. Circa un mese fa, passeggiando in riva al fiume Adda, ho visto delle foglie gialle, ormai appassite, nel fiume, trascinate dalla corrente. Ho avuto immediatamente la percezione dell’autunno e quelle foglie dorate mi sono sembrate delle piccole anime melanconiche e solitarie che non riuscivano ad opporsi al loro destino. Ho scattato una fotografia con il cellulare, e ho fatto alcuni rapidi schizzi, sicura che prima o poi da lì sarebbe nato qualcosa. Ho poi deciso il mio progetto: avrei dipinto un quadro a mosaico, come già ho fatto altre volte, in cui ogni tela vive di vita propria, trovando poi un equilibrio finale. Sono in totale 15 tele, ma non si tratta di un vero mosaico, perché il passaggio da una tela all’altra comporta molte riflessioni: non si tratta, insomma, di una semplice tela divisa in più tasselli. Come in altri lavori, cercherò di trovare anche il punto di incontro tra informale e figurativo, sempre affinché il risultato finale sia equilibrato nella sua spontaneità.
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