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LE AFFINITA'
Una volta stabilito che l’immagine ci è più consona di un suono o di un movimento, inizia il lungo periodo dell’apprendimento nei licei e nelle accademie, con “maestri” senza “bottega” spaesati, nell’Arte, come gli studenti stessi. Qualcosa si apprende; frammenti di conoscenza e lampi di visioni. Poco ma tessere comunque preziose (poi) da ricomporre.
LO SPIRITO CREATIVO
Lo spirito creativo ignora consigli ed esortazioni che l’artista riceve da più parti: riconoscere la propria essenza, seguire l’intuito, avere coraggio, agire secondo immaginazione, essere pronto a fallire, non cadere nella routine, rischiare, essere presenti, entrare in contatto profondo con il mondo. Lo spirito che sopravvive alla vacuità contaminante dell’attuale stato dell’arte, se ancora c’è, si manifesta. La sua essenza è forza, memoria e conoscenza; lo spirito fa emergere gli archetipi di un inconscio collettivo e comune a tutta l’umanità. (segue…)
IL MERCATO
L’Arte contemporanea è ludica, autoreferenziale, sistemica ed esclusiva: chi non accetta le regole è fuori. Già all’inizio del Novecento la sua azione è stata quella di dividere, separare “nel grande mucchio della moltitudine due caste differenti di uomini, da un lato una minoranza particolarmente dotata, dall’altra una massa offesa nei suoi diritti (di uomo) all’arte”. Oggi siamo oltre, i teorici dell’Arte sono i ricchi collezionisti e l’artista che ha mercato deve accontentare il mercato che è fatto di pochi comprato-ri e milioni di “visitatori”. (segue…)
IL SENSO
“Nell’Arte contemporanea qualunque considerazione legata all’abilità realizzativa dell’artista e alla pia-cevolezza dell’opera, appare del tutto irrilevante. Gli artisti vengono giudicati in base alle loro capacità di generare PROCESSI DI SENSO complessi e stimolanti, con assoluta libertà nella scelta dei modi, dei linguaggi, dei materiali”. Pier Luigi Sacco 1996 (segue…)
IL MANIFESTO
Aggettivi per una nuova Arte PROTAGONISTA di una nuova sensibilità planetaria, critica, unitaria, amorevole. DIFFUSA come internet, con azioni riconosciute sensibili, ad opera di un singolo o gruppo, ed espansibili in ogni dove; nei quartieri, nei villaggi, nei boschi, nei campi coltivati, lungo le coste dei mari, dei fiumi, dei laghi e nei luoghi sociali e ufficiali dell’Arte. PROMOTRICE di cura e osservazione per gli spazi fisici e storici dei luoghi così come furono, sono e saranno. ESALTANTE nella disponibilità degli artisti a favorire una didattica della Natura, con i mezzi tecnici delle loro arti. RICERCATRICE dell’immaginazione creativa, nelle conquiste del sapere individua e celebra la spinta rivelatrice. UNIVERSALE nella domanda di un fine comune a percorsi diversi: le origini creatrici. LIBERAMENTE “ESTETICA” nello specifico culturale, uguale e unitaria nel suggerimento della condivi-sione. E NEL PENSIERO, PRESENTE! (da un mio intervento alla “CARTA per la creazione ed azione di una conferenza dei movimenti umani-tari”)
Altre opere
LA VOLONTA'
Dopo la predisposizione, l’altra caratteristica indispensabile all’artista è la Volontà. E infatti consi-derando che la spirale dell’arte è non solo affollata ma addirittura in vertiginosa salita, cosa spinge un giovane (o meno) a intraprendere un cammino così difficile? Un talento che preme per la sua espressività? Un egocentrismo irrefrenabile? O semplice ignoranza dell’infinita opera dei maestri? (segue…)
LE RELAZIONI
Oltre ad un’intelligenza spaziale visiva, l’artista deve possedere anche una grande capacità relazionale, interpersonale, verso sé e verso gli altri. Una capacità di comprendere e dominare la propria vita affettiva e una spiccata predisposizione e abilità a capire le motivazioni, le intenzioni e i desideri degli altri. Appunti da “Artista si diventa” di Angela Vettese (segue…)
L'APPIATTIMENTO
Per l’artista, di ogni arte, è il pericolo più grande: segna l’inizio della sua fine. Lo stupore che colmava il suo essere, non c’è più. Costretto dalle convenzioni, mortificato dai rituali del settore, snervato dal presenzialismo, confuso dalle logiche del sistema, sottratto alla Natura e all’infinita ricchezza dell’arte, l’artista è (quasi) nudo. Uno spettatore appiattito. (segue…)
L'INNOCENZA
“Jed aveva conservato alcuni disegni di Geneviève e continuava a trovarli davvero validi. L’arte dovrebbe forse somigliare a questo, pensava talvolta, a un’attività innocente e gioiosa, quasi animale; forse l’arte sarebbe diventata così una volta che l’uomo avesse superato la questione della morte, e forse era già stata così, a periodi, nel BeatoAngelico per esempio, così vicino al paradiso, così pervaso dall’idea che il suo soggiorno terrestre non fosse che una preparazione temporanea, brumosa, al soggiorno eterno presso il suo signore Gesù. E adesso sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” (segue…)
IL ROSSO
“ Fiamma viva” colore teologale della Carità: Beatrice appare a Dante vestita di rosso. L’artista che ha abbandonato la ricerca caotica dell’effetto, è beneficiario dell’amore universale, espresso e rappresentato nelle Arti nel corso dei secoli. E ora è operaio costruttore di un ordine propositivo proteso al buono. (segue…)
GLI IMAIGIERS
Fabbricanti di immagini. Un mondo di pietra figurato che testimoniare usanze, antiche conoscenze e segreti codici. “Con quali parole, con quali mezzi potremmo esprimere loro la nostra ammirazione, il sentimento di riconoscenza e tutti i sentimenti di gratitudine dì cui è colmo il nostro cuore per tutto ciò che essi ci hanno insegnato a gustare, a riconoscere, a scoprire, anche se essi non sono altro che dei muti capolavori, veri maestri senza parole e senza voce? “ Fulcanelli
L'ARCHITETTURA
“Dall’origine delle cose fino al quindicesimo secolo dell’era cristiana incluso, l’architettura, infatti, è il gran libro dell’umanità, l’espressione principale dell’uomo ai suoi diversi stati di sviluppo, sia come forza fisica, sia come intelligenza. Quando la memoria delle stirpi si sentì sovraccarica; quando il bagaglio dei ricordi del genere umano diventò così pesante e così confuso che la parola, nuda e volante, arrischiò di perderne parte per istrada, si trascrissero sul suolo nel modo più visibile, più durevole e più naturale a un tempo. Si sigillò ogni tradizione con un monumento” ( da Notre –Dame di Parigi, Victor Hugo) segue…
L'OLTRE
“Alice aprì la porta e scoprì che dava su un piccolo corridoio, non più grande della tana di un topo: si inginocchiò e il suo sguardo si posò sul giardino più incantevole di questa terra. Com’era impaziente di uscire da quell’ antro scuro e zuzzerellare fra quelle aiuole di fiori variopinti e quelle fontanelle ristoratrici, ma non riusciva neppure a infilare la testa in quella porta! E mettiamo di farcela con la testa, pensò la povera Alice, non mi servirebbe a niente se devo lasciarmi dietro le spalle. Oh, come vorrei ritirarmi come un telescopio! Potrei farcela, se soltanto sapessi da che parte cominciare.” (segue…)
L'UNO E IL TUTTO
Nessuna cosa, dice Leucippo , accade senza ragione, ma tutto accade per una ragione e di necessità. Il movimento originario degli atomi, facendoli roteare ed urtarsi in tutte le direzioni, produce un vortice dal quale le parti più pesanti sono portate al centro e le altre sono invece respinte verso la periferia. Il loro peso, che li fa tendere verso il centro, è dunque un effetto del movimento vorticoso in cui sono trascinati. In questo modo si sono formati infiniti mondi che incessantemente si generano e si dissolvono. (Democrito) segue…
LA NATURA
“Quando le cose create si dissolvono, la Natura le riduce agli elementi di cui sono costituite, ma non le distrugge (…) Se il tempo causasse l’invecchiamento e la dissoluzione delle cose consumando la materia di cui esse sono costituire, da dove trarrebbe la Natura nuova materia per generare le specie animali? E da dove la prenderebbe la terra, per produrre il cibo di cui gli animali si nutrono? Da dove attingerebbero l’acqua, le sorgenti da cui nascono i fiumi che alimentano il mare? Da dove radunerebbe il cielo, il materiale per formare le stelle?” ( da Come stanno le cose di Piergiorgio Odifreddi) segue…
FESTINA LENTE, THE END
Il mio progetto per Streamers 2016 finisce qui, con questa ultima immagine. Ho raccolto dalla mia produzione , foto e appunti di studio e lettura fra i più adatti a significare il senso del progetto : Festina lente, avanzare con lentezza mantenendo lo slancio. Ringrazio Celeste Network per questa opportunità e colgo l’occasione per un cordiale saluto agli organizzatori e a tutti i partecipanti.
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