/ˈdʌb əlˌjuː/ Malevič

/ˈdʌb əlˌjuː/ Malevič

Il tempo è l’implacabile giudice della Storia: rende PICCOLI gli uni, che costruirono il potere e la propria fama sul terrore e GRANDI gli altri, che ne subirono direttamente le conseguenze . . . . . ed è per questo che scrivo e titolo il mio dipinto /ˈdʌb əlˌjuː/ Malevič (viva Malevič).
La Storia appresa nei banchi di scuola, in riferimento ad un passato prossimo molto vicino. La Storia della Grande Guerra . . . . . ancora sotto la luce calda dei Media, quella del tempo in cui il carattere forte di pochi prevaricava l’intelligenza dei tanti. L’esaltazione della razza ariana, come razza suprema e perfetta, che trova le sue radici nel testo di Gobineau, porta i tedeschi ad un odio razziale estremo. L’ordine nuovo, un piano meticoloso per un sterminio di massa contabilizzato: Bełżec, Bergen-Belsen, Buchenwald, Flossenbürg, Mauthausen, Treblinka per citarni alcuni e Auschwitz, il più famoso, con il suo lungo binario e la scritta eterna all’entrata: Arbeit Macht Frei (Il lavoro rende liberi). L’atomica su Hiroshima e Nagasaki come tragica conclusione di un conflitto. La Storia in cui il Giornalismo con le sue testate non solo ha fatto la notizia, l’ informazione ma . . . . . La drôle de guerre (titolo apparso sulla testata un noto quotidiano Parigino) ha indicato la storia stessa . . . . . ancora oggi l’inizio del conflitto tra Francia e Germania, barricati sulle linee di fortificazione Maginot e Sigfrido, senza sparare un colpo . . . . . tra grida,sberleffi e linguacce è indicato come Guerra Buffa (. La drôle de guerre). E adesso . . . . . che la Storia è a portata di mano. Essa scorre come un fiume in piena nel grande e intrigato mondo della rete: Piazza Tienanmen con lo studente cinese fronteggiante l’enorme e poderoso carro armato (un Davide dei giorni nostri contro Golia); La caduta del muro di Berlino (l’emozione e la voglia di ritrovarsi di un popolo); L’attacco alle 2 torri gemelli di New York come effetto di 2 bombe atomiche nel cuore degli americani orgogliosi di quella città così ben descritta da Frank Sinatra a cui aggiungo un altro New York al ritornello perché penso che sarebbe bello svegliarmi nella città che non dorme mai. Notizie istantanee rese e riversate sul web da persone normali, aggiungerei occasionali, che bisogna cogliere solo con un click. In questo mondo veloce, pieno di notizie siamo sempre più SAMPEI . . . . . GRANDI PESCATORI DI NOTIZIE NELLA RETE. G. Valentino

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