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NUS NOUS
Fotografo in bianconero da oltre 40 anni, sono partito dal paesaggio, nudo, reportage, riproduzione di sculture, oli, acquerelli, per artisti. Poi sono passato al professionismo nel campo dell ’editoria ma dopo una decina di anni ho abbandonato la professione per dedicarmi solo alla fotografia che piaceva a me. Quindici anni fa inizio un percorso nuovo, mi accorgo che un peperone, dalla forma inusuale assomiglia stranamente ad un corpo umano, decido di fotografarlo, i risultati però sono scadenti, in fotografia non sembra quello che io avevo in mente, faccio decine di tentativi cambiando soggetto, luce, obbiettivi, diluizioni di bagni di sviluppo. La parte tecnica non è molto semplice, le foto in realtà sono macro-fotografie, la distanza dal soggetto è di pochi centimetri, la profondità di campo meno di un centimetro, tanto che sono costretto a diaframmi molto chiusi, f 64 e anche f 90 che mi portano l’esposizione ad alcuni minuti, l’allungamento del soffietto è di 30 cm, le ottiche a quella brevissima distanza hanno una resa molto bassa, decido così di usare ottiche adatte alle brevi distanze quelle da microscopio che monto su un banco ottico 4X5. Dopo molti tentativi iniziano a vedersi i primi risultati. Preparo un progetto di 30 immagini 30x40 cm e Insieme alla dottoressa Giovanna Calvo di Ronco lo battezziamo “Nus Nous”, letteralmente il corpo e la mente. Le immagini sono molto suggestive, alcune sembrano corpi di donna, altre grovigli di corpi, altre ancora appaiono spudoratamente scandalose. Il messaggio è semplice, tutto quello che noi vediamo potrebbe non essere la realtà. Guardando un’ immagine (ma anche una situazione), vediamo quello che desideriamo, sollecitati dallo stato d’animo, dai sentimenti e da altre sensazioni, l’esploratore guardando le nuvole ci vede paesaggi misteriosi, il giocatore di poker l’asse di picche. Nella presentazione della mostra la dott.sa Calvo di Ronco paragona le mie opere fotografiche alle sculture di Henry Moore e in effetti spesso mi si chiede cosa ho fotografato, alcune volte sono stato scambiato per uno scultore e le mie immagini in fotografie di sculture. Da qui è stato giocoforza pensare di trasformare una foto in una scultura e cioè fare il percorso a ritroso. Le immagini sono la trasformazione di un oggetto tridimensionale in bidimensionale, il ritrasformare un’immagine da bidimensionale in tridimensionale e cioè riportare l’immagine alla sua origine di tridimensionalità. Pensarlo però è una cosa e realizzarlo un’altra. Il premio Arte Laguna ha avuto un’idea geniale, mettere in contatto gli artisti con altre realtà, questo stimola molto la fantasia degli artisti che trovano ulteriori spunti, Artist in Residence sembra studiato su misura per quello che pensavo di realizzare ma non sapevo come. www.giuseppepersia.it
NUS NOUS
Viene preparato un disegno dall'opera fotografica "Peperone verde" che ricalca tutte le caratteristiche delle immagini della serie Nus Nous, un peperone dalla forma inusuale che assomiglia ad un nudo. Il disegno è, in effetti, sia peperone che un corpo umano. Da questo disegno prenderà forma un modello in terracotta che sarà il bozzetto della scultura finale.
NUS NOUS
Quindici anni fa inizio un percorso nuovo, mi accorgo che un peperone, dalla forma inusuale assomiglia stranamente ad un corpo umano, decido di fotografarlo, i risultati però sono scadenti, in fotografia non sembra quello che io avevo in mente, faccio decine di tentativi cambiando soggetto, luce, obbiettivi, diluizioni di bagni di sviluppo.
La parte tecnica non è molto semplice, le foto in realtà sono macro-fotografie, la distanza dal soggetto è di pochi centimetri, la profondità di campo meno di un centimetro, tanto che sono costretto a diaframmi molto chiusi, f 64 e anche f 90 che mi portano l’esposizione ad alcuni minuti, l’allungamento del soffietto è di 30 cm, le ottiche a quella brevissima distanza hanno una resa molto bassa, decido così di usare ottiche adatte alle brevi distanze quelle da microscopio che monto su un banco ottico 4X5.
Dopo molti tentativi iniziano a vedersi i primi risultati.
Preparo un progetto di 30 immagini 30x40 cm e Insieme alla dottoressa Giovanna Calvo di Ronco lo battezziamo “Nus Nous”, letteralmente il corpo e la mente. Le immagini sono molto suggestive, alcune sembrano corpi di donna, altre grovigli di corpi, altre ancora appaiono spudoratamente scandalose. Il messaggio è semplice, tutto quello che noi vediamo potrebbe non essere la realtà. Guardando un’ immagine (ma anche una situazione), vediamo quello che desideriamo, sollecitati dallo stato d’animo, dai sentimenti e da altre sensazioni, l’esploratore guardando le nuvole ci vede paesaggi misteriosi, il giocatore di poker l’asse di picche.
Nella presentazione della mostra la dott.sa Calvo di Ronco paragona le mie opere fotografiche alle sculture di Henry Moore e in effetti spesso mi si chiede cosa ho fotografato, alcune volte sono stato scambiato per uno scultore e le mie immagini in fotografie di sculture. Da qui è stato giocoforza pensare di trasformare una foto in una scultura e cioè fare il percorso a ritroso. Le immagini sono la trasformazione di un oggetto tridimensionale in bidimensionale, il ritrasformare un’immagine da bidimensionale in tridimensionale e cioè riportare l’immagine alla sua origine di tridimensionalità.
Per arrivare alla tridimensionalità, il progetto prevede lo studio di come realizzarlo attraverso un disegno con il quale si arriverà ad un bozzetto in terracotta che servirà per la creazione della scultura vera e propria che potrà essere in terracotta ma anche di altri materiali naturali, bronzo, marmo ecc...
Lo sviluppo del progetto, ovviamente, richiederà del tempo per la realizzazione dell'opera scultorea, io sono un fotografo e quindi, con questo progetto on line spero di stimolare la curiosità ma sopratutto l'attenzione di scultori, che sono gli esperti dell'immagine tridimensionale.
Io sono il fondatore del progetto, che parte dalla mia arte, la fotografia ma per portarlo a termine ho bisogno di altri artisti, come in sostanza prevede STREAMERS di Irene Alison, fondatrice dell'idea di unire gli artisti in un progetto comune.
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