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Il Libro dei sogni (Jack kerouac, ai confini della realtà)
Ne Il Libro dei sogni Kerouac raccoglierà dal ’52 al ’60 in maniera disordinata e spontanea i suoi sogni, e i fili che essi avevano con la sua vita e i personaggi dei suoi romanzi. Ad attrarlo fu forse lo ‘spazio interiore’ che si rivelava nello ‘spazio esteriore’ del paesaggio-palcoscenico che fa da fondo alle passioni e illusioni umane: ‘paesaggio esteriore’ che sarà descritto da James Ballard come ‘paesaggio interiore’, sostenendo che dopo la bomba atomica non c’è più differenza tra paesaggio interiore e paesaggio esteriore: il mondo è una continuazione della nostra mente. E allora il mondo reale è così perché è un’opera di fantasia.
Jack Kerouac e Neal Cassady (Jack Kerouac, ai confini della realtà)
Neal Cassady fu il Dean Moriarty di On the road. Kerouac e Cassady si incontarono nel '47, e tra i due nacque un sodalizio assoluto. Kerouac proveniva da una famiglia cattolica, fin dall'infanzia imbevuto del concetto del peccato e rimase sempre cattolico e devoto a S. Teresa di Lisieux. Anche il termine beat che coniò per lui significava 'beato'. Beati tutti coloro che non seguono le regole della società. Da ragazzo fu sportivo e campione di footbal americano. Ma rimase sempre indeciso tra il vitalismo e il dedicarsi alla letteratura. L'incontro con Cassady fu fatale. Cassady visse l'adolescenza con un padre alcolizzato, non aveva cultura, ma voleva fare lo scrittore. Viaggiava con uno zaino pieno di libri, ed amava rubare auto, come diceva lui le prendeva 'in prestito'. Macinava chilometri da una costa all'altra degli States e viveva di espedienti. Aveva una lunga fedina penale, era stato in carcere, ma tentò sempre di crersi una certa rispettabilità. Cassady era una forza della natura, impossibile resistere al suo fascino. Tutto il contario di Kerouac, introverso e indeciso. Cassady gli insegnò il fascino del viaggio, e scrivere senza seguire le regole. Da parte sua Cassady era attratto da Kerouac, voleva essere come lui, uno scrittore. Morì come visse: a poco più di quarant'anni fu ritrovato privo di vita lungo i binari di un treno ed imbottito di ogni genere di droghe.
In fondo alla strada
Neal Casady raggiunse il suo record alla guida macinando 3600 in tre giorni. Jack gli era accanto e vedeva la strada sfrecciare a 180 km l’ora! Jack pensò che se voleva cogliere l’essenza al fondo delle cose anche la sua scrittura sarebbe dovuta diventare così veloce. Intorno c’erano solo strade deserte e diritte, motel, squallidi bar e case diroccate e abbandonate al vento del deserto: quei luoghi erano abitati solo dai miti e dalle leggende dei nativi americani e da strane macchine volanti d’argento. Si raccontava che in quel periodo andava in giro per il deserto un pazzo vestito da extraterrestre di un vecchio film che si portava dietro un pupazzo robot di plastica. A volte si metteva immobile al centro della strada, e aveva fatto prende un colpo a più di qualche automobilista. Erano gli anni ’50, c’era la guerra fredda, gli esperimenti nucleari nel deserto, e tutti si aspettavano prima o dopo un’invasione aliena.
i vagabondi del nulla
Le radici cattoliche di Kerouac gli davano il peso dell’esistenza e del peccato. Scoprì il buddismo e la sua leggerezza: ogni cosa è il tutto, e il tutto è in ogni cosa, e il tutto è il nulla. Un critico importante all’uscita di ‘On the road’ disse che la strada di questi giovani asociali non avrebbe portato a nulla; è vero, era questo che cercava Kerouac, il nulla: poiché l’intero universo è illusione, e quindi non ci si deve più preoccupare di leggi né della morte: la vita nel nulla non ha più peso. Anche il critico, chiaramente, non esisteva.
dharma
Per Kerouac tutti i suoi libri erano un unico grande libro, come Proust. Gli stessi personaggi che si evolvevano nel tempo, ma la letteratura può parlare solo del passato, perché come sosteneva Neil Cassady, è solo conoscendo il passato che possiamo conoscere noi stessi, capire il presente. E la società dei consumi americana che ha poi esportato il suo modello in tutto il mondo, vuole eliminare il passato, per controllare il presente. Raggiunto il successo nel 1957 con ‘On the road’, Kerouac aveva già scritto tutti i suoi romanzi negli anni che vanno dal ’47 al ’58, ben poco scriverà in seguito. Si dice che fosse interessato al successo e invidioso dei suoi amici che lo raggiunsero prima, però dai suoi libri che divennero best seller e dai diritti cinematografaci de I Sotterranei del ‘58, Kerouac guadagnò milioni di dollari, ma gli anni che gli rimasero da vivere fino al 1969, anno della sua morte, gli impiegò riempendosi d’alcool fino ad autodistruggersi: forse del successo nulla gli importava, perché una volta raggiunto, sapeva che era come ogni altra cosa: non esisteva. E solo nel passato poteva ritrovare il suo vero Io al fondo di tutte le cose.
Neal Cassady, la Notte Americana
Percorrere a 100 miglia all'ora l'America da costa a costa in 4 giorni, era per Neal naturale, e Kerouac vedeva in lui, parcheggiatore folle per lavoro che a 60 miglia parcheggiava una macchina e che uscito saltava le altre macchine e freneticamente si accendeva una sigaretta e beveva il caffé, come del resto sposava e metteva incinta una donna, poi scappava da un'altra da cui si faceva dare i soldi per il divorzio, fuggiva in Messico e spendeva tutto in alcolici e droghe, poi incontrava un nuovo amore che prometteva di sposare: tutta questa frenesia Kerouac la scriverà in On the road, testo edulcorato dagli editor che nella sua versione originale dà l'idea di quella ricerca di Kerouac che vedeva in Neal una forma di santità: avanti e indietro per l'America per sentirne le pulsazioni come fosse un organismo vivo, e gli odori, a volte di puttana... i luoghi erano vivi e pericolosi, i fiumi le vene e il sangue, e a volte Jack si domandava di notte sperduto in un paesino cosa ci facesse lì e avrebbe desiderato morire: ma Neal e Jack volevano incontrare Dio.
Jack kerouac, ai confini della realtà
In quei luoghi ricompaiono al momento dello sviluppo i corpi astrali di Kerouac e dei suoi amici poeti e scrittori. Un viaggio tra motel, strade nel deserto, negli stessi luoghi dove si progetto la bomba atomica e furono visti i primi dischi volanti. In quegli stessi luoghi si svolgono molti episodi della serie televisiva fine anni ’50 inizio anni ’60 ‘Ai Confini della realtà’. Cosa cercava Kerouac alla guida della sua Ford del ’35? Di raggiugere il suo amico Dean Moriarty? Oppure… Non a caso il suo amico ha il cognome dell’acerrimo nemico di S. Holmes…
Dietro la Ford di Saul Paradise potremmo immaginare un velivolo extraterrestre…
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