POLAROID
Ho dato ai personaggi ritratti piena libertà per esprimere loro stessi.
Libertà di posa, libertà stilistica. potevano intervenire a loro piacimento anche nel lavoro finito, l’unica indicazione data era quella di rappresentare se stessi.
In questo modo ho ottenuto non solo un’immagine esteriore di questa esperienza ad Hasselt e più in generale in Belgio, ma un’esperienza viva fatta di emozioni, carattere, spirito. Ogni polaroid possiede un aura propria, un anima possiamo dire, che mostra allo spettatore la propria personalità.
Ho scelto di usare il formato della polaroid per descrivere questa esperienza, annotarla e ricordarla come solitamente si fa , attraverso la fotografia, quella fotografia che si trova negli album di famiglia. Ho anche scelto il formato polaroid per riflettere sul tema della finzione e della realtà , la stessa che c'è tra ritratto e foto istantanea.
Voglio creare un album dei ricordi che non mi faccia vedere solo l'aspetto esteriore delle persone che ho incontrato e delle esperienza che ho vissuto qui e che rievochi successivamente un'emozione, ma che contenga sulla superficie l'emozione stessa, un frammento delle persona che ho incontrato .
Per me vivere la città è stato soprattutto vivere le persone e queste “Polaroid” ne sono la testimonianza.
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