RIF 0181

RIF 0181

Materiali: Vasca, Sculture in sapone

Durante il percorso evolutivo della razza umana abbiamo assistito a vicissitudini che di certo non nobilitano la sua fama.
Si pensa che faccia parte della nostra natura, distruggere per poi creare per poi ri-distruggere e così via, ma ci sono casi in cui le giustificazioni vengono meno.
Parto da un acronimo -RIF- per raccontare come a volte l’ abitudine ci porti a vivere delle condizioni di assoluta apatia.
L’indifferenza ci impedisce molto spesso di vedere al di là di ciò che è «mio»: pensiero, coscienza, interesse, impedendoci di realizzare che oltre alla nostra esistenza esiste un mondo che muta e cambia e dove noi tutti ne facciamo parte.
L’ altro è diventato superfluo e inutile come un oggetto comprato e buttato subito dopo l’utilizzo.
Partendo da questa analisi ho associato l’uomo odierno all’individuo fascista, non per la crudeltà degli atti commessi, ma per la freddezza con cui veniva vista la vita dell’ “altro”.
Nel periodo fascista le confezioni di sapone con cui gli ebrei si lavavo nei campi di concentramento portavano la stampa RIF, che in tedesco stava per “puro grasso industriale”. Si ipotizza che per realizzarli si utilizzassero i resti dei cadaveri, vittime dell’olocausto, infatti a volte veniva interpretato come: “Puro grasso ebraico”.
Il lavoro è composto da figure umane fatte in sapone industriale, proprio a sottolineare la noncuranza con la quale si dà valore alla vita umana, intesa come oggetto prodotto in modo seriale e quindi “usa e getta”.
La scelta del contenitore è un richiamo all’utilizzo stesso che si fa di questo materiale.
La forma rimanda inoltre all’immagine di fosse comuni, barche, “luoghi” di dolore in cui la perdita di vite umane diventa al tempo stesso perdita del senso di umanità.
L’ ambientazione non è del tutto casuale, il mare buio e silenzioso richiama il disperato bisogno di deporre quel velo di indifferenza che rende l’uomo estraneo alla sua stessa natura, per indossare l’abito di “umanità” che lo rende consapevole del proprio valore.

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