Prendendo spunto da una mia poesia, l’opera è costituita dalla fusione di due metalli, che una volta raffreddati con l’acqua, hanno dato forme diverse, utilizzate poi per comporre un paesaggio, che ben si adattava al testo poetico: “ L’IRIDEO ARCO SULL’ETEREA VOLTA SI STENDE E L’ARGENTEA GOCCIA SUL METALLICO MONDO SI SPEGNE”. Un mondo sempre più tecnologico, la cui identità si sta perdendo, confusa nell’uniformità, nel qualunquismo, nei rapporti virtuali e freddi, dove ogni cosa diventa sempre più distaccata, metallica, chiusa in un contenitore pesante, grigio, uniforme, rappresentato dalla cornice in acciaio. L’arcobaleno è il naturale simbolo di speranza che inarcandosi nel cielo, spezza il grigiore, illumina l’oscurità e riporta al chiarore, alla serenità, alla distensione.
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celeste,
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