vaso dimenticato

vaso dimenticato

Il primo ricordo:

I capelli raccolti di mia madre, l'abito scuro e il cancello. Oltre...Il “Giardino”.

Un giardino pieno d'amore, dove le mani s' incontrano mentre gli sguardi si perdono a cercare qualcuno che aspetta.

Si passeggia, si corre e si salta... Sempre mano nella mano, col sorriso...

Una canzone, una poesia che vola in cielo, forse una preghiera.

Il profumo del verde e dei colori sembra far vibrare questo pomeriggio di primavera e mi guida sola altrove, oltre le siepi, dove sembra finisca il bello e la vita.

Invece là, nascosto, c'è un luogo magico e ombroso, pieno di viole e di pensieri. E laggiù, più in fondo ancora, in piedi sul trono, mi attendono il Vaso e il mio destino.

La sua luce rende il passo lungo e sicuro. L'incanto si fa voce sottile: mille e mille creature e stelle abitano il Vaso e le sue forme, mentre una farfalla gentile trova ristoro, ora, tra i sogni bambini.

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