Come se fosse
In questo mio dialogare con Roberta il rimando emotivo a me stessa diventa urgente ed inevitabile. Raccontare l’imprescindibilità della vita e della morte senza cadere in banali stereotipi è una sfida ardua e continua. Come arduo é il tentativo di cogliere, seppur nel dolore e nella sofferenza del corpo e della mente, guizzi di vitalità. La vita nella morte, la morte nella vita. L’incontro con Roberta pone inevitabilmente la domanda sul senso della vita e diventa per me un dialogo interiore con l’imprevedibilità e la precarietà dell’esistenza. E’ un confronto emotivo profondo con la paura della perdita e del vuoto, sentimenti che conosco bene e che diventa una sorta di preparazione personale all’accettazione della morte ma accettare la morte come parte della vita è cosa estremamente difficile. Con mio grande dolore, questo racconto resterà incompiuto e volutamente incompleto senza immagini di sofferenza o disperazione. Il breve viaggio di Roberta è terminato, è ora di tornare.
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Brava!
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