X_MAP

X_MAP

Pittura, Nascita, Morte, Memoria, Libertà, Stampa grafica, 105x75cm
L’opera è ottenuta tramite la tecnica della xilografia (a stampa alta).
La superficie totale (105x75 cm) -ricavata dall’intaglio di nove matrici di faggio della stessa dimensione (35x25 cm)- è realizzata tramite l’incisione di una sola forma ed è stampata con il “metodo del cucchiaio” su un unico foglio.


Nell’ambito del progetto di ricerca Su fondamenti invisibili, X_MAP si presenta come una mappa aperta; le pieghe infatti sono la prima informazione utile nella fruizione dell’opera.

La composizione sottointesa in nove possibili coordinate (a1, a2, a3, b1, b2, b3, c1, c2, c3) richiama subito alla vista una carta altimetrica, ma l’assenza dei valori delle quote -elemento fondamentale della rivelazione topografica- rende consultabile il rilievo come mappatura di un luogo “x” più che di un luogo specifico; idealmente di uno spazio sospeso sopra le nuvole, un non-luogo.


Una griglia soggiace all’intera composizione, mentre tre linee continue percorrono l’intero piano.
Le curve di livello sono il risultato di un processo di astrazione; sono individuate nel cielo e fotografate con l’interposizione di un retino VTR (vedi a3 cielo). Le caustiche selezionate (vedi a3 ) e consecutivamente composte in un collage digitale restituiscono la dimensione totale dell’opera.

|vedi link> a3 cielo; a3; |
http://www.premioceleste.it/portfolios/idu:83686/idn:8620/




SU FONDAMENTI INVISIBILI

«Il più piccolo elemento è l'elemento che compone tutti gli altri»

Assumo a medium la pittura.

Arbitrariamente, come in una cartina geografica, il modulo è per me un elemento necessario, fondamento della mia ricerca artistica, struttura, nonché sistema cognitivo.

Opera intesa, o solamente come parte di essa, il modulo inquadra il lavoro sul piano della piccola composizione e si configura modus operandi in caselle di composizioni spesso più grandi.

La modularità ha in sé il processo di ricerca ed è quindi mezzo ontologico per intendere nel tempo il proprio percorso.



L'ultimo lavoro si caratterizza concettualmente sul materiale specifico del retino in vetroresina, materiale comunemente usato per fare da “zanzariere”.

Il tema principale è 'orizzonte, qui inteso come cielo o -a significazione del materiale usato- come paesaggio da “dietro una finestra”.

Attinente alla sfera semantica dell'infinito filosofico, l'orizzonte, come parte più lontana dello spazio libero verso cui si può spingere lo sguardo, è un non-luogo, ápeiron (ἄπειρον) di una realtà illimitata.

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