Il tema del doppio - il distinto e l'indistinto in fotogrammi di vita
La vita è un viaggio e un eterno gioco tra la finitezza e l’indistinto, il compiuto e l’irrisolto.
Non si smette mai di esplorare, si va senza destinazione in un’affascinante esperienza alla scoperta di sentieri dove assemblare emozioni e progetti, ciò che conta è l’ andare per cercare e trovare se stessi.
Ecco quindi che i miei quadri si animano di turisti e dei loro alter ego, i loro calchi dorati, trattati con la preziosità dell’oro .
Turisti a gruppi, a frotte, coloratissimi, frastornati, distratti, mezzi rintronati dalla stanchezza e dal procedere forzato,oppure ridotti a forme dorate, come impronte d’uomo, o figure viste in controluce e per questo indistinguibili, ormai forme tra altre forme, esaltate dalle proprie lunghe ombre perché ogni creatura esiste, offre la sua consistenza plastica anche attraverso l’ombra che è la traccia della storia, di quello che è stata, quasi affioramento dell’inconscio, sinopia di un muro che si sfalda, vuoto che rimanda al pieno dell’oggetto.
Siamo noi e al tempo stesso siamo i nostri stessi feticci in una società massimizzata, dove i gusti e le tendenze sono sempre più simili tra loro
Anche la tecnica pittorica propone la coesistenza di opposti: il realismo delle figure e la riduzione a motivi astratti dei fondali, la stesura del colore ad olio sulla tela e gli inserti materici di malta e sabbia, la dualità linea-materia di cui esemplificazione è l’inserto di bande cromatiche color oro.
I soggetti nascono da una ricostruzione mentale che accosta elementi osservati in tempi e luoghi diversi e trasportati nella dimensione del sogno.
E’ un mondo di viaggiatori della vita che si incamminano inglobati in architetture senza tempo e caratterizzate da uno spazio non convenzionale dove tutto è immaginabile, dove tutto è realtà ma nel contempo è anche fantasia, in un sostanziale á plat, icone di un vivere disumanizzato che usa e rende esasperato e ripetitivamente monotono ogni elemento del vivere.
Si avverte anche un “oltre”, una forza remota, un’eco, un particolare richiamo che pervade tutte le Opere quasi come si cercassero l’un l’altra e venissero poi a coinvolgerci coralmente, nelle testimonianze raggiunte attraverso esperienze uniche, appassionate, ardue perché costruite su figure e ombre, quali presenze e “assenze”.
Sono famiglie da cui traspare incomunicabilità, sono fotogrammi di vita che presumono un prima e un dopo che saranno immaginati diversi da ogni persona che li osserverà.
Ciascuno vi proietterà la propria vita e le proprie esperienze.
Considero, pertanto,le mie Opere terminate solo dopo che il fruitore ha generato la propria interpretazione, ma, poiché il numero dei fruitori è teoricamente infinito, le mie opere non sono mai terminate ma continuano ad evolversi nel tempo.
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