C'era una volta il lavoro
Oggi, a distanza di quasi 3 anni ho deciso di sviluppare quella tematica con una nuova serie di lavori avendo come base immagini trovate su Internet, su quotidiani e riviste.
La questione è oggi quanto mai attuale e discussa.
In realtà, già nel 1995 Jeremy Rifikin con il libro intitolato "La fine del lavoro" prefigurava scenari più o meno cupi riguardo il futuro dell'occupazione, del lavoro come loavevamo sempre inteso.
La tesi sostenuta rea che molte persone sarebbero state escluse dal ciclo produttivo in quanto vittime di un'innovazione tecnologica che sostituisce il lavoro umano con le macchine in molti comparti dell'economia globale.
Oggi il lavoro è sempre più precario, frammentato e spesso malpagato e le macchine o robot hanno in molti casi già sostituito l'uomo.
Da un lato questo può essere visto anche come un fatto positivo, che ha liberato l'uomo dalle mansioni più faticose e ripetitive, ma l'impatto dell'automazione e dellatecnologia rischia oggi di intaccare anche professioni impiegatizie di medio livello.
Secondo alcuni studi il lavoro nel futuro sarà sempre più legato a istruzione, conoscenza e creatività e quindi a beneficio di pochi e scapito dei molti che compongono la fascia più cospicua della popolazione.
Difficile infatti pensare che tutti possano accedere a una istruzione universitaria o che possano ricollocarsi in un mercato del lavoro che richiede competenze sempre più elevate e specifiche.
Rimane la creatività, baluardo ancora non intaccato dalla tecnologia, dalla cosiddetta intelligenza artificiale.
Ma forse sarebbe più giusto chiedersi : fino a quando ?
Sembra esistano già programmi computerizzati per scrivere articoli di giornale e qualcuno ha già ipotizzato nel futuro redazioni automatizzate senza giornalisti, anche se non si sa bene a chi giovi, alla fine, tutto questo.
Un cambiamento di simile portata non sarebbe certamente indolore per il genere umano e forse, in un futuro che nono sappiamo se e quanto lontano, allegenerazioni future verrà raccontato, un po' come in una fiaba : "C'era una volta il lavoro...".
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