urbanaurea: primo contatto (vers. aurum)
La lunga collaborazione con uno studio di urbanistica nell’ambito del lavoro di grafico, e il proseguire della ricerca sulle possibilità espressive della sovrapposizione del cartone, sono alla base del progetto URBANAUREA, spazio all’interno del quale l’obbiettivo è la ricostruzione delle tracce urbane di civiltà, terrestri o meno, delle quali si sono conservate solo le vestigia.
Il suffisso “aurea” utilizzato nel titolo deve essere ricondotto a quell’età dell’oro dell’urbanistica rappresentata dai progetti delle città ideali e dalla ricerca di ordine e armonia delle forme di un’insediamento umano, quella stessa idea persa a favore di politiche insediative ormai spesso completamente prive di “umanità”, costrette in logiche esclusivamente economiche e antitetiche alle esigenze di rispetto del paesaggio e dell’ambiente. Le opere vogliono in qualche modo testimoniare di questo momento di frattura, del passaggio dall’età dell’oro a quelle successive, alle fasi della cadenza e della perdita; per questo le città appaiono prive di vita, collocate all’interno di vasti spazi che ricordano deserti, solcati dalle tracce di strade infinite e dal letto di fiumi secchi.
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