2340

2340

Installazione, Spiritualità, Sacro / Mitologico, Morte, Memoria, Materiali vari, 120x80x5cm
2340,
tappeto, chiodi.

Riccardo Schiavon, classe 1986, non si esprime soltanto attraverso l’installazione. Non teme il confronto con i media, dalla grafica alla manipolazioni di immagini attinte dal suadente serbatoio della pop culture contemporanea.

2340 (2014) è un tappeto sul quale l’artista ha deciso di inserire il corrispondente numero di chiodi in ferro. Il risultato è una dinamica tra opposti tattili e categoriali: morbido vs rigido, accogliente vs disagevole, invitante vs repulsivo. Schiavon, stravolgendo la destinazione d’uso dell’oggetto di partenza, il tappeto che può essere usato come passatoia ma anche per distendersi o sedercisi, rivisita il concetto di readymade di retaggio duchampiano, rendendolo oggetto di (dis)affezione per dirla alla Man Ray. Ma introducendo un ulteriore elemento: la questione islamica, fin troppo evidente se si vuole, dal momento che il tappeto oltre che essere feticcio del mondo orientale, serve, tra le va-rie sue funzioni, anche per pregare. Questa installazione in sintesi si pone come dimostrazione tangibile del fatto che l’arte può essere interpretata come cassa di risonanza per fenomeni geopoli-tici allargati e globali. 2340 nella sua deriva straniante e in qualche modo atemporale, potrebbe porsi quindi come paradigmatica di eclatanti violenze dettate da ortodossie, da Charlie Hebdo alla strage del Bataclan.
Eleonora Charans, marzo 2016

www.riccardoschiavon.com

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