Muséographie

Muséographie

" Amo la regola che corregge l'emozione e l'emozione che corregge la regola" (G. BRAQUE)

In un'epoca,come quella attuale, che vede la totale modificazione delle capacità percettive a seguito della diffusione del web o dello sviluppo delle tecnologie, il mio lavoro fotografico vuole sottolineare la possibilità che l'uomo moderno ha di dialogare in totale solitudine con l'opera d'arte.
Ho scelto il museo perché esso sembra il luogo più idoneo per comunicare, evocare,coinvolgere e rendere partecipe lo spettatore attraverso l'esperienza dello spazio e l'interazione con l'esposizione.
L'idea che sta alla base del mio progetto fotografico prevede il cogliere l'attimo dell' investimento emotivo profuso dallo spettatore nel momento in cui entra in contatto con l'opera d'arte.
Tutte le foto seguono il filo dello sguardo, che rimbalza dall'essere all'oggetto e viceversa.
Mentre la vita frenetica scorre, il dialogo interiore tra lo spettatore e l'opera d'arte assume una connotazione di eternità.
Nella società odierna dominata dall'insicurezza, la mancanza di chiare priorità, la precarietà, diventa tutt'altro che insignificante il rapporto dell'uomo con l'oggetto artistico, anzi appare l'unico dialogo possibile contro la nostalgia di un passato perduto.
Il comune denominatore dei miei lavori fotografici,che puntano alla verità è all'oggettivita' è l'emozione legata all'esperienza vissuta dallo spettatore.
Per quanto si possa applicare il concetto di categoria alle opere d'arte non è possibile disporre di una definizione "giusta" ma solo di una serie di usi molto interessanti . Quando scatto una foto la mia filosofia vuole essere quella dell'hic et nunc (qui ed ora) senza cadere nel pensiero tentacolare,amorale,illogico.
Si tratta di cogliere l'istantanea di uno stato di grazia.Troppo spesso si vive tra i fallimenti del passato e le angosce del futuro. Immergendosi completamente nello stato presente, vivendo con consapevolezza ogni istante della nostra esistenza, ogni cosa diventa più intensa.Ho cercato di cogliere questa intensità. L 'istante che colgo con la macchina fotografica non ha limiti.
Se riuscissimo a viverlo nella sua pienezza sapremmo cos'è l'eternità. Perché il presente è eterno.

Piace a 14

Commenti 4

Gianfranco ferlazzo
8 anni fa
...1-Un "discorso" sul tema dello spazio come contenitore artistico 2- il rapporto dell'osservatore con l'opera d'arte. Lo spazio è dicotomico : è lo spazio sacro delle Basiliche e quello laico ed istutuzionale dei musei. Entrambi respirano l' "Aria sacrale " che ,naturalmente, è certo ovvio per le basiliche , ma non per i musei :)) ed in questo cogli qualcosa sul "linguaggio ideologico/sociale" nonchè della concezione degli spazi espositivi da parte della nostra società.... il taglio fotografico è quello di una architettura che "sovrasta"e/o ridimensiona il visitatore... Inoltre l'opera d'arte si osserva da soli (O al massimo in due) dialettica (Quasi mistica, trascendente) fra osservatore e opera /spazio... Progetto molto interessante...Complimenti...
Gianfranco ferlazzo
8 anni fa
1-Un "discorso" sul tema dello spazio come contenitore artistico 2- il rapporto dell'osservatore con l'opera d'arte. Lo spazio è dicotomico : è lo spazio sacro delle Basiliche e quello laico ed istutuzionale dei musei. Entrambi respirano l' "Aria sacrale " che ,naturalmente, è certo ovvio per le basiliche , ma non per i musei :)) ed in questo cogli qualcosa sul "linguaggio ideologico/sociale" della nonchè della concezione degli spazi espositivi da parte della nostra società.... il taglio fotografico è quello di una architettura che "sovrasta"e/o ridimensiona il visitatore... Inoltre l'opera d'arte si osserva da soli (O al massimo in due) dialettica (Quasi mistica, trascendente) fra osservatore e opera /spazio... Progetto molto interessante...Complimenti...
Matteo Lucente
8 anni fa
Matteo Lucente Artista
Attimi bellissimi e intensi!
mediummixer
8 anni fa
best of luck...!

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login