Fingertrapping

Fingertrapping

Finger trapping. La libertà sta nelle impronte.
Migliaia di richiedenti asilo che vogliono stabilirsi in un paese europeo di loro scelta ricorrono alla mutilazione delle dita con olio bollente, fuoco, acido o rasoi. La cancellazione di una parte della propria identità corporea unica, annullando un tratto specifico della pelle, al fine di realizzare un sogno, è un'altra drammatica conferma della volontà dell'uomo di sopravvivere.
La pratica, una forma di 'auto-mutilazione benefica', è in crescita soprattutto tra quegli emigrati che viaggiano dall'Africa per raggiungere i paesi del nord Europa, come la Germania e la Svezia. Per arrivare nel paese di scelta senza lasciare traccia, la pratica offre la possibilità di ripartire senza correre il rischio di essere identificato.
A partire dal 2003 il diritto dell'Unione europea obbliga i paesi membri in cui gli immigrati arrivano per la prima volta di prendere le impronte digitali entro 24 ore e depositare questi nella banca dati Eurodac. In Svezia dal 2003, il 5% di tutte le 26.000 impronte digitali prese dai nuovi arrivati sono stati ritenuti inutili, non identificabili, ai fini di identificazione personale.
Le mani realizzate sono in cera e il calco è stato reso possibile chiedendo il permesso a immigrati residenti momentaneamente in Italia, che attendono di essere trasferiti. Il calco perfettamente aderente all'originale, riprende tutte le imperfezioni causate dall'acido e dall'olio bollente che si sono inferti due uomini, padre e figlio, le mani reali per la crudità dell'immagine e per i diritti della privacy di questa famiglia non vengono mostrate.

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