La comunicazione all'interno e con l'esterno è vitale
Spazio di vita e di transito di manifestazioni cutanee, generatrice di presenze scomode, oscene e che non riusciamo, non vogliamo riconoscere come parte di noi, del nostro essere (donna). Una presenza con cui siamo e saremo costretti a convivere, in una relazione di conflitto, dentro e fuori di noi, la società.
Quando questi “difetti” sono sotto gli occhi di tutti, diventa difficile anche per noi esporli e tendiamo di conseguenza a trasformare questo “osceno” in qualcos’altro, cercando di decontestualizzarlo e fare in modo di offrire all’occhio inquisitore un significato del tutto diverso e a lui più consono, dandogli anche l’opportunità di accettare un qualcosa che altrimenti non farebbe. Forme non chiare, che non sappiamo ricollocare nel corpo, che riprendono paesaggi, strane creature e tutto quello che la fantasia può offrirci. Ma questo solo ad un primo sguardo, perché poi si viene richiamati alla realtà, tutto ritrova la sua vera collocazione e natura e, con loro, anche il pensiero stereotipato.
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