La mia generazione è nata e cresciuta nell’era degli spostamenti globali – di beni, denaro, informazioni, esseri umani. Nell’ultimo decennio il numero di giovani che abbandonano il loro paese in cerca di migliori prospettive ha subito un’impennata, producendo come risultato un appiattimento di identità e patrimoni culturali consolidati fino a qualche anno fa. In questo contesto internet diviene il modo più semplice per creare e sviluppare la propria vita sociale, e per preservare il legame con gli affetti lontani. Le relazioni sempre più spesso nascono ed evolvono online, ed i sentimenti finiscono per essere filtrati da una connessione wi-fi. Questa situazione di estrema precarietà, delle cose e degli eventi, condiziona quotidianamente le nostre vite, gettando la mia generazione in una spirale in cui l’incertezza economica si combina a una precarietà delle passioni, delle relazioni, dei sentimenti.
Il progetto è presentato in forma di album fotografico, ed alterna fotografie a screenshots prelevati da conversazioni skype e a scambi digitali intercorsi tra me e la mia compagna durante il primo anno trascorso lontano dal mio paese. Così come il progetto è un avvicendarsi di fotografie nitide ed immagini sgranate, la memoria spesso finisce per confondere i ricordi fisici, reali, con la parte della relazione vissuta virtualmente. Luoghi visti soltanto in video o in fotografia ci risultano familiari, i tratti della persona amata, la sensazione della sua pelle si fanno più spigolosi, simili ai pixel di una cattiva connessione Skype.
Per vedere l'intero progetto
http://www.cosimopiccardi.com/Two-black-holes
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