Sulla Pelle
Questo progetto è stato ispirato da una condizione scientifica della pelle come luogo di vita.
Siamo abituati a percepire la pelle come la superficie incontaminata del nostro corpo, l’organo che mostriamo esternamente agli altri, lo specchio quindi della nostra identità sociale.
La pelle rivela la nostra anzianità, il nostro stato di salute, la nostra provenienza etnica, il nostro sesso; attraverso la pelle siamo in grado di comunicare i nostri stati d’animo, la vergogna, l’imbarazzo, la paura, la felicità.
Ma abbiamo mai provato a pensare alla nostra pelle come a una comunità?
Da un punto di vista scientifico, la superficie del nostro corpo, è tutt’altro che incontaminata, ma piuttosto è un luogo di vita, dove coesiste una moltitudine di parassiti, virus, batteri che abita, vive e si evolve sul nostro corpo.
Sulla pelle vivono circa 5 miliardi di batteri, che corrispondono quasi all’intera popolazione mondiale. Questi organismi, invisibili agli occhi, vivono in un rapporto di simbiosi perfetto con il nostro organismo, a volte persino essenziale alla sopravvivenza.
Se consideriamo anche gli organi interni, il numero di batteri super quello delle cellule del nostro corpo in un rapporto di dieci a uno; si parla di più di 10 trilioni di batteri suddivisi in circa 1000 specie diverse.
Da quest’universo vastissimo e complesso che abita il nostro corpo, possiamo solo immaginare il numero di batteri presenti nel mondo: si parla di qualcosa come 100 sestilioni (1 seguita da 23 zeri), più delle stelle stimate nell’universo, una massa di batteri che impilata in colonna raggiungerebbe la distanza di 200 milioni di anni luce, circa 400 volte il diametro della via lattea.
Questi numeri sbalorditivi hanno ispirato il progetto ‘Sulla Pelle’. Un approccio estetico ispirato da una tesi scientifica.
Nelle mie fotografie, Il corpo umano, svuotato di emotività e di espressività, diventa una tela sulla quale il make-up svolge una funzione fondamentale per descrivere il confronto di due facce della stessa medaglia: la purezza della pelle percepita dall’occhio umano da una parte, l’interpretazione estetica della verità scientifica dall’altra.
Siamo abituati a percepire la pelle come la superficie incontaminata del nostro corpo, l’organo che mostriamo esternamente agli altri, lo specchio quindi della nostra identità sociale.
La pelle rivela la nostra anzianità, il nostro stato di salute, la nostra provenienza etnica, il nostro sesso; attraverso la pelle siamo in grado di comunicare i nostri stati d’animo, la vergogna, l’imbarazzo, la paura, la felicità.
Ma abbiamo mai provato a pensare alla nostra pelle come a una comunità?
Da un punto di vista scientifico, la superficie del nostro corpo, è tutt’altro che incontaminata, ma piuttosto è un luogo di vita, dove coesiste una moltitudine di parassiti, virus, batteri che abita, vive e si evolve sul nostro corpo.
Sulla pelle vivono circa 5 miliardi di batteri, che corrispondono quasi all’intera popolazione mondiale. Questi organismi, invisibili agli occhi, vivono in un rapporto di simbiosi perfetto con il nostro organismo, a volte persino essenziale alla sopravvivenza.
Se consideriamo anche gli organi interni, il numero di batteri super quello delle cellule del nostro corpo in un rapporto di dieci a uno; si parla di più di 10 trilioni di batteri suddivisi in circa 1000 specie diverse.
Da quest’universo vastissimo e complesso che abita il nostro corpo, possiamo solo immaginare il numero di batteri presenti nel mondo: si parla di qualcosa come 100 sestilioni (1 seguita da 23 zeri), più delle stelle stimate nell’universo, una massa di batteri che impilata in colonna raggiungerebbe la distanza di 200 milioni di anni luce, circa 400 volte il diametro della via lattea.
Questi numeri sbalorditivi hanno ispirato il progetto ‘Sulla Pelle’. Un approccio estetico ispirato da una tesi scientifica.
Nelle mie fotografie, Il corpo umano, svuotato di emotività e di espressività, diventa una tela sulla quale il make-up svolge una funzione fondamentale per descrivere il confronto di due facce della stessa medaglia: la purezza della pelle percepita dall’occhio umano da una parte, l’interpretazione estetica della verità scientifica dall’altra.
Commenti 0
Inserisci commento