Scultura, Astratto informale, Bronzo, 52x16x37cm
Sul piano, quasi in angolo, una piccola sfera. Al centro campeggia una sfera in proporzione molto più grande con profonde lacerazioni sbalzate e lateralmente reliquie che potranno dare l’impressione di parti o frammenti di guscio o, più sottilmente, di cornea. Come se un occhio fosse esploso per intollerabile ipertensione. Sì, perché in realtà si tratta di una Kore (in greco ‘fanciulla’, ma anche ‘pupilla’, luce dell’occhio) infranta, di una pupilla aperta sul catastrofico desiderio di rimpicciolire una rivale (la piccola Kore in angolo). Il desiderio ossessivo di superamento e autocelebrazione ci esplode dentro passando per l’occhio, il confronto che attiva è senza fine e senza tregua, e ci spezza. Tuttavia, all’interno ancorché sbrecciate e martoriate si leggono pur sempre le sette balze ( il potenziale umano che non immeschinito dall’invidia e dallo stolto orgoglio potrebbe guardare alle armonie profonde). Il Bronzetto dovrebbe mostrare, senz’essere didascalico, la follia della competizione ad oltranza e al contempo la pressoché inevitabile dirompenza interiore dell’antagonismo in assenza di forme d’iniziazione che dominino il gioco della pupilla. Valerio Meattini
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