L'inganno

L'inganno

La realtà è inganno, perché nessuno è come sembra, nulla è come sembra. Poiché l’arte è interpretazione della realtà diventa anch’essa inganno, con le sue molteplici rappresentazioni, sfumature e i suoi materiali mutevoli nelle mani dell’artista. Il reale, spesso denaturato e per questo inconoscibile, genera un relativismo delle forme, delle convenzioni e dell’esteriorità.
Parto da questo assunto per delineare il concetto dell’inganno, rappresentando due elementi diametralmente opposti.
La bambina, emblema della verità, limpidezza ed autenticità, tiene in mano la mistificazione di una rosa che simboleggia il dissolvimento dell’essere e, insieme, la sua ricostruzione lontana dalla propria intima natura.
Non è la bambina a trarci in inganno, essa diviene mezzo necessario alla rosa (inganno) che si serve dell’ingenua purezza per assolvere al suo abietto compito.
La scelta dei materiali segue l’intreccio logico che porta all’inganno. I cocci di vetro assemblati formano i petali della rosa, dando ad essa una forte struttura, rigida, fredda. Il vetro diviene epicentro da cui si dirama il mio pensiero.
La sua natura “cristallina” si trasforma nella mia opera in materiale ingannevole, poiché nasconde e muta la naturale freschezza e morbidezza della rosa. Infine, il colore della scultura fa da sfondo alla vitrea rosa per meglio evidenziare l’antinomia tra i due elementi dell’opera.

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