Anatomia: è studio della forma, etimologicamente “dissezione della struttura". L'essere umano è come un libro di fogli scritti e segnati dal tempo. Lavoro con frammenti di carte raccolte, strappate, accumulate nel corso del tempo e dei viaggi: carte trattate con resine, gesso e collanti, carte sovrapposte a strati, applicate su tela o tavola, carte prima dipinte e segnate con pennellate leggere, poi aggredite con spatole, solventi e graffiate con abrasioni. La forma nasce dalla coincidenza degli opposti, dal bianco, dal nero... Più ci si avvicina, più la forma scompare: compaiono macchie, graffi e grumi, filamenti che ricordano le cellule, rilievi materici come colture di batteri visti al microscopio. Le figure si disfano lasciando spazio alle domande. La pittura si deteriorerà? E il nostro "essere al mondo"? Cosa resterà dopo gli amanti? Oltre la superfice, oltre la fretta di esistere...? Questo "qualcosa" va oltre il visibile: i soggetti non hanno una precisa identità, non intendono ritrarre nessuno nello specifico, poiché sono solo un pretesto per esprimere un concetto ulteriore: un archetipo, una traccia comune di umanità, che io chiamo "anatomia del pensiero".
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celeste,
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Helga
anche nelle tue opere.evviva.
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