Mamma, da grande voglio fare la modella; Mom, when I grow up I want to be a model
a te, giovane creatura,
che stavi per vivere il sogno della tua vita,
ma che ti è stato strappato troppo in fretta….
Hai scordato che stavi vivendo,
hai dimenticato che eri viva,
hai dimenticato l’amore…per te e per la tua giovinezza.
E’ valso la pena sacrificarsi per i tuoi ammiratori
che non riuscivano ad amarti più perché ti sei nascosta dietro a un velo di odio per te stessa?
Ma loro non volevano te, ma quello che indossavi
E ti volevano trasparire dietro il loro idolo VESTITO.
Sei entrata in un’aria inquinata e mortale fatta di sogni e di vizi…
Non riuscivi ad vedere la luce dentro quel buio,
ma ad un certo punto non hai sentito più fame,
il tuo corpo si è arreso…sei arrivata al capolinea.
- Sono libera adesso! Non voglio più soffrire!
Hai dimenticato per strada i tuoi sogni e desideri perché non ti amavi più….
Nemmeno tu….
Ma ora non c’è più la via dell’uscita,
non puoi più raccontare la tua sofferenza,
tu che rimarrai per sempre
una giovane creatura.
L'opera vuole rappresentare una giovane modella che sfilando nella passerella sta combattendo tra la vita e la morte; purtroppo nonostante il fenomeno sia diffuso si cerca di parlarne poco o niente, si vuole nascondere un'evidenza che ci passa davanti ma non vogliamo farci caso; lo sguardo raramente cade sulla bellezza dell'indossatrice, ma che non raramente provoca dissapore e alle volte rivolte allo stile di vita squilibrato della stessa senza farci troppi perché sui motivi, ma questo non dovrebbe farci rimanere ciechi in un mondo che non è più oscuro, nel quale l'informazione non è più un tabù. E’ realmente quello che una giovane donna desidera per il suo futuro…ma se ha scelto un futuro che non arriverà, noi siamo solo dei semplici spettatori che non possono interagire o non vogliamo interagire? E’ più importante la moda che noi vogliamo seguire oppure la moda di una scelta di vita che porta alla morte?
L'opera è composta dal thulle bianco che fa riflettere sulla purezza e la giovinezza e copre il suo corpo martoriato dai vizi di una vita autodistruttiva rappresentato nell'opera dal carboncino applicato su un legno composto di schegge evidenti e molto profonde come i segni di una vita manipolata. I chiodini con i quali sono stati fermati i veli rendono l'imprigionamento del corpo su una dimensione piatta come quella di una passerella. I colori dell'ambiente scelti raffigurano la luce da dove lei arriva (giallo), il buio dove lei si trova (nero) e il sangue che lei versa per raggiungere il suo sogno (rosso). Il velo nero contorna il suo viso scavato dalla malattia e la tristezza che traspare dal suo sguardo e dal suo finto sorriso. La rosa rossa raggruppa l'ardore dell'amore, della vita, del sangue e del fuoco, ma che allo stesso momento rappresenta la sua fine, come la colla dello scotch incollato sopra.
Dedicato a tutte le modelle che hanno venduto la loro vita alla fame.
Un messaggio per fare riflettere noi genitori che possiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi. Insegnare ai propri figli l’amore per se stessi il più bel dono che si possa offrire.
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http://it.blastingnews.com/cultura-spettacoli/2016/01/andreea-ioana-dorneanu-l-arte-come-denuncia-00757023.html
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