Life&Death Masks
La civiltà moderna, ossessionata dalla vita, ha cercato di negare la realtà della morte e di bandirla dalla nostra consapevolezza, permettendo alla morte di incombere su di noi apparendo ancora più minaccioso di quanto sia.
Le maschere, normalmente usate sul volto per protezione, nascondere o per performance, sin dall’antichità avevano un scopo sia pratico che cerimoniale.
Smascherando il terrore della morte, costringiamo la morte a morire.
Attraverso una solida filosofia di vita, le persone possono comprendere la non dualità e l'eterno ciclo di vita e morte, e smetteranno di aver paura e potranno così vivere pienamente.
La vita dell'individuo sorge come un’onda sulla superfice del mare, e che il mare della Vita inghiotterà di nuovo nella morte.
Il Buddismo insegna che la Vita universale, ripetendo eternamente questo ciclo di vita e morte attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro, è la vera realtà della Vita.
La morte ci costringe a riflettere sulla vita. Non si può sfuggire a questa realtà.
Cos’è la morte? Se non esaminiamo seriamente questa domanda, non possiamo nemmeno capire cosa sia la vita; perdiamo di vista il vero valore della dignità della vita, della nostra coscienza, perdiamo la possibilità di vivere una vita buona e sana e dunque una vita soddisfacente e ricca di significato.
Martin Luther King affermava: “La morte è straordinariamente democratica.”
Tutti muoiono. In questa solenne realtà, tutte le persone sono uguali.
Riflettere sulla nostra comune mortalità può aiutarci a trascendere le differenze e a comunicare meglio gli uni con gli altri.
(“Qualunque fiore tu sia sboccerai”. Ikeda&Marinoff)
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