L'opera segue il principio del "sub specie finiti" (nella forma finita) in cui ogni cosa, compreso l'essere umano, è destinato fin dalla sua origine alla fine, coosì come quegli elementi che lo compongono. Un'opera che rappresenta, in forma minimal, un autoritratto anonimo di tutte le persone che si compongo di quelle parti naturali di per sé, ma ritenuto comunemente scandalose, orribili e rivoltanti. La società riesce in qualche modo ad accettarle e a rivalutarle solo nel momento in cui appropriate istituzioni elevano tali "essenze" ad un livello più alto, quello della sacralità. Ma la vita, va da sé, è già sacra, anche nella sua mancata eternità e nel lento processo di deterioramento che ci aiuta a comprendere il vero valore delle cose.
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celeste,
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