Come un fiume
L'immagine di un fiume si presta per narrare simbolicamente quel passato di anoressia e bulimia, rappresentando il comune denominatore di racconti molto diversi tra loro.
Attraverso analogie e immagini evocative, ho rappresentato il mondo che si nasconde dietro la fortezza che erige chi ha un disturbo alimentare. Qualcosa di gelido sembra accompagnarli, stringendoli, e il corpo viene trasformato in un regno in cui tiranneggiare liberamente, relegando ai margini le emozioni.
Storie personali si mescolano a documenti, parti di diario, fotografie ritrovate nei cassetti, per poter accendere una luce sulla guerra che si scatena dentro e per poter riattivare la percezione verso comportamenti autolesionisti che nascondono un profondo dolore ma sono, fin troppo spesso, considerati dei taboo.
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