Dolls
I media diffondono un modello universale di bellezza in cui la donna e l’uomo, entrambi vittima di questo processo, rifiutano l’idea di invecchiare, per paura di perdere quelle sicurezze temporanee che offre la società consumistica contemporanea. Per ovviare a questa paura si ricorre, spesso in maniera esasperata, a chirurgia plastica e medicina estetica.
Ma qual’è la linea di confine di questi rimedi? Quale modello immaginario raggiungono? Quale distinzione rimane nella collettività?
Nel periodo storico in cui viviamo la tecnologia è in grado di soddisfare questo bisogno di perfezione fisica attraverso la creazione di artefatti che rappresentano corpi stereotipati e perfetti.
Il tema di questo progetto si concentra sulle conseguenze di tale pensiero nella sfera dei tabù sessuali. Nei media, come nel mondo “hard”, viene offerta e privilegiata sempre più spesso un’immagine di donna “perfetta”, o meglio di un prototipo di femmina. Si è arrivati persino a offrire protesi o bambole dall’aspetto estremamente realistico che simulano al meglio il corpo di una donna per il piacere sessuale maschile: le “Real Dolls”. L’uomo, anche lui vittima di questo processo, è paradossalmente sempre più attratto da questo prototipo di femmina costruito. Da un modello di donna universale. Una bambola.
Questo lavoro fotografico propone una serie di volti e di corpi che fanno riferimento a dei manichini di donna in relazione a quelli di donne reali.
L'idea è quella di confrontare attraverso una rappresentazione astratta, la nostra idea di "bambola" e la nostra idea di "persona”, eliminando qualsiasi differenza tra le due, con una speciale attenzione all’immagine del corpo femminile come puro “oggetto sessuale".
Le fotografie di diverso formato, sono ricoperte da uno strato di silicone trasparente in una cornice di metallo. Durante la durata della mostra verrà esposta un'installazione di una “Real Doll”.
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