Video, Sacro / Mitologico, Filmato, 8:52
....A piedi, per il paese, passa la regina delle urlatrici: a lavannara! Attira l’attenzione dei paesani urlando per avvertire del suo passaggio a quanti nel paese volessero affidarle i loro panni da lavare. Il bucato si faceva al fiume perché nelle case solo poche persone avevano il privilegio di avere l’acqua corrente, tra l’altro non tutti potevano andare al fiume a lavare. In ogni modo il lavoro della lavandaia era un lavoro come un altro, tutto al femminile ed era svolto soprattutto nei centri più abitati. Una volta raccolto tutto il bucato si scendeva al fiume dove si raccoglievano tutte le lavandaie, era importante la posizione giusta la scelta dei sassi l’organizzazione del lavoro, si dividevano quindi i panni tra bianchi e colorati per eseguire due diversi procedimenti. I panni colorati erano lavati usando come base d’appoggio un gran sasso e con un sapone fatto in casa a base di grasso animale e potassio; il procedimento dei bianchi era un po’ più complesso poiché comprendeva un miscuglio chiamato “liscivia”. In sostanza, intanto che i panni erano lavati col sapone sul sasso, in una gran caldaia era fatta bollire dell’acqua con della cenere.....
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