Più che 'l dolor poté 'l digiuno
«La parola tabù esprime due opposti significati: in un senso significa sacro, consacrato, nell'altro, sinistro, pericoloso, proibito, impuro. [...] Possiamo in genere pensare che al significato di tabù corrisponda spesso il nostro “orrore sacro”».
(S. Freud)
Tabù come viaggio dentro al gioco sacro del cibo, che prima di essere mangiato è corpo e morte e divide le diverse culture del globo. In tutto questo la religione gioca un ruolo fondamentale. Ciò che per la cultura islamica è considerato tabù non lo è per quella cristiana o induista e così via.
I principali modelli artistici di riferimento vanno dalle opere di Hirst, Serrano, Witkin, fino alla performance Balkan Baroque della Abramovic o il Körperwelten di Gunther von Hagens.
Con queste immagini, costruite e maniacalmente studiate nel dettaglio, viene enfatizzato tutto ciò che preferiremmo non considerare parte del nostro esistere: la morte e la violenza che tiene in vita la catena alimentare. Viene messa in scena la condizione di mistero e miseria degli esseri viventi.
L'assassinio è sempre in atto, in tutto il mondo, e si consuma tra sacro e profano in un groviglio di vita e di morte, bellezza e orrore, attrazione e repulsione, gusto e disgusto, ma senza che nessuno sia condannato.
Non ci resta che prendere atto del nostro istintivo disagio di fronte a immagini che fanno innegabilmente leva su certe nostre paure ancestrali, contribuendo a portare a galla dal nostro inconscio una serie di intimi terrori con i quali può valer la pena, di tanto in tanto, fare i conti.
Commenti 3
Purtroppo, così come siamo messi, i conti "migliori" appaiono quelli del macellaio, che sembrano ancor più belli, visto che sta in maglietta anche ora in pieno inverno. Per me son truccati, ma nessuno là fuori aiuta molto a smascherare questa ancestrale possibile bufala... e ormai non rimane che sperare fino all'ultimo negli artisti....
Just my2cents, visto che si parla appunti di "conti", spero non ti dispiaccia il lungo commento tra sacro e profano ;)
Conti spesso anche discordanti, ma il comune denominatore di una scarsa alfabetizzazione riguardo a tutti i cibi che potrebbero esser sostitutivi della carne, ad esempio - e su quanto non siano certo facilissimi da reperire, per non parlare del loro costo - non è mai mancato. Un bil
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