Le macchie dilatate e informi descrivono una condizione identitaria fluttuante custodita da memorie intermittenti e sconquassate, da ricordi scossi e ribaltati in un presente smarrito e distante brandelli di esistenze consumate lasciano tracce vane e residuali proprie di uno stato progressivo di abbandono e trascuratezza, dove la rassegnazione non è mera resa ma saggia e consapevole accettazione. Quando la presenza mentale dirige il corpo la materia perde ogni consistenza, si liquefa, e smarrisce i contorni, perde la fisionomia comune per assumere i toni perturbanti e brutali della bruttezza.L'opera interpreta il concetto d'inquinamento.
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celeste,
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