Interdependence
dell'origine interdipendente. Questa teoria afferma che tutte le cose nascono e finiscono in relazione
a cause e condizioni. Asanga identifica tre condizioni base che governano l'origine interdipendente.
La prima è la condizione della mancanza di un'intelligenza primigenia.
Asanga confuta la possibilità che l'universo sia stato creato da un'intelligenza primigenia, deducendo che
se postuliamo una tale intelligenza questa dovrebbe trascendere completamente sia la causa sia l'effetto.
Un essere assoluto, eterno, trascendente e non toccato dalla legge di causalità, non potrebbe quindi
interagire con la causa e l'effetto. Dunque non sarebbe in grado nè di iniziare qualcosa nè di terminarlo.
La seconda è la condizione dell'impermanenza, la quale stabilisce che le cause e le condizioni che fanno
nascere il mondo dell'origine interdipendente sono esse stesse impermanenti e soggette al cambiamento.
La terza è la condizione della potenzialità. Questo principio si riferisce al fatto che qualcosa non può
essere prodotto dal nulla. Piuttosto, affinchè un particolare gruppo di cause e condizioni possa dar vita
a un particolare gruppo di effetti e conseguenze, ci deve essere un qualche tipo di relazione naturale tra di essi.
Asanga sostiene che l'origine dell'universo debba essere compresa in termini del principio di una catena
di cause che non necessita affatto di un'intelligenza superiore e primigenia. Quindi Buddhismo e Scienza
condividono una forte riluttanza a postulare un essere trascendente origine di tutte le cose.
E questo fatto non deve sorprendere, dal momento che entrambe le tradizioni sono essenzialmente
non teistiche nei loro orientamenti filosofici."
L'opera e' presente alla mostra collettiva a tema "La Globalizzazione della Fraternita' " Associazione ARS - Firenze 10 ottobre 2015
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