Catherine, le rovine della mente
Non riconosco più il tuo volto, se non riandando a vecchie fotografie, non per gli anni che l’hanno cambiato, anzi, sembri ferma a quei giorni, misteriosa magia del tempo che non passa, e la tua pelle ogni volta che t’incontro diventa sempre più liscia imitando sì il fervore della gioventù, ma qualcosa di fastidioso si è aggiunto: ha la fredda lucentezza del marmo. Sei entrata per ‘curiosità’, così ti giustificasti, in un luogo dove non dovevi andare, e hai tenuto per te ciò che hai visto, e ti sei arrogata tra le dita i fili del destino… ma ci sono luoghi, Catherine ti avvertii, dove non si deve andare, luoghi dove non c’è più il biglietto di ritorno… L’ho fatto per te, mi dicevi, e non mi hai detto ciò che hai visto, ciò che mi apparteneva, liberandoti così di quel peso, e in questo modo ti sei resa serva di quei demoni… e ora nella tua mente ci sono solo rovine, anche se il tuo corpo è intatto, è vittima di un’illusione… in esso non scorre più il sangue… Dove stai andando, Catherine? Se vuoi attraversare il fiume, lo sai, devi pagare l’obolo al guardiano, non puoi ingannarlo… Ed ora intorno a te solo rovine, le rovine della tua mente…
Commenti 4
Inserisci commento