Pittura, Illustrazione, 400x400x5cm
Questo lavoro è l'inizio di uno studio sul secondo cervello, ovvero l’intestino. Un lavoro ispirato dal libro "IL SECONDO CERVELLO" di Michael D. Gershon, considerato uno dei padri della neurogastroenterologia. Secondo questi studi, l'intestino possiede la stessa potenza nervosa del cervello ed è l'unico organo capace di ribellarsi ad esso, dal momento che il sistema nervoso enterico può funzionare in modo autonomo; quando Gershon scoprì che oltre il 95% della serotonina del corpo si produce nell’intestino, iniziò il suo viaggio all’ interno di quest’organo. Così, “L’origine comune”, ” l’intestino pensieroso” , ”un cattivo intestino” , ”e c’è dell’altro” ,”stomachion1”,”stomachion2 “ sono l’inizio di un viaggio che si è trasformato in un lavoro pittorico “L’intestino viaggia in un’unica direzione, quella anale” dove, al suo interno, ho cercato di ricreare e reinterpretare i movimenti viscerali, considerando possibile che il cervello intestinale abbia le proprie psiconevrosi. Dal punto di vista strutturale, il lavoro è diviso in 36 tele di dimensioni diverse, assemblate tra di loro in modo da creare al suo interno un tunnel vuoto, che va dall’ interno all’ esterno; questo tunnel vuoto, nasce dal voler riprodurre lo spazio chiuso dalle pareti dell'intestino, il tubo aperto che va dalla bocca all’ano. Interessante come il vuoto all’ interno di questo spazio possa essere fondamentale per portare a termine il lavoro dell’intestino. Niente ci appartiene veramente finchè non attraversa questo confine, e quindi quel vuoto, ed è assorbito. Inoltre, a livelli diversi, il lavoro presenta tele con diversi spessori, creando volume, profondità e movimento. Ciò che sopravvive a quel vuoto è il fattore intrinseco “il gioco finale: tutto ciò che serve è il fattore intrinseco”. Ossa di mucca, bacino e colonna vertebrale, assemblati e sospesi su un’asta di metallo, ricoperti di edera.
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celeste,
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